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Ilaria

domenica 5 dicembre 2010

ESwimming e i benefici del nuoto

Per ben comprendere quali sono i benefici del nuoto per persone affette da handicap ci si può rifare all'elenco presentato da eSwimming. Esso è un progetto finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del Lifelong Learning Programme allo scopo di promuovere in tutta Europa i benefici del nuoto per persone svantaggiate. Credo che potrebbe essere benissimo attuato anche a Padova o comunque in Veneto. L’iniziativa è pensata per istruttori, operatori sociali,
volontari, persone diversamente abili, genitori e tutor e  intende offrire materiali
sul nuoto come terapia, materiali promozionali e varie opportunità per scambi di idee,
esperienze e informazioni. Il progetto è realizzato da un consorzio di partner in Italia,
Germania, Spagna, Inghilterra (Scozia) e Slovenia.

Ecco i benefici secondo il progetto eSwimming:
 Gli effetti benefici del nuoto per persone svantaggiate sono molteplici e non solo relativi al benessere fisico.

1. Sotto un’attenta supervisione, nuotare è praticamente una forma di terapia a
basso rischio per persone con bisogni speciali. La spinta idrostatica dell’acqua allevia
lo stress normalmente concentrato sui muscoli a causa della gravità, fornendo
all’individuo un’ampia gamma di movimenti e possibilità di coordinazione. Questo tipo
di ambiente dà a chi è in acqua la possibilità di rinforzare i muscoli e migliorare la
coordinazione. Inoltre la percezione dell’acqua sul corpo favorisce lo sviluppo
neurologico.
2. Il nuoto è considerato un’attività più sicura rispetto alle terapie fisiche condotte su
terra poiché in piscina non c’è alcuna superficie dura su cui una persona possa cadere
o su cui possa ferirsi. 
3. Inoltre il nuoto permette alle persone con bisogni speciali di diventare più
autonome. Aumentando il grado di indipendenza, anche l’autostima aumenta. Una
maggiore fiducia in se stessi può migliorare la qualità di vita.
4. L’integrazione sociale e socializzazione.
5. Con il nuoto, migliorano anche le abilità mentali poiché questa attività richiede varie
abilità cognitive che si possono collegare alla terapia (come contare, ripetere
parole, disegnare o fare figure geometriche nell’acqua, ecc.).


 Perchè ciò che conta non è quello che non si sa fare fuori dall’acqua, ma ciò che si PUO' fare in acqua !!!

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