Chi sono gli "utenti" con i quali effettuiamo l'attività?
Personalmente non mi piace parlare di "utenza" ma di semplici "persone". Si io le vedo come persone normalissime, forse meno abili in tante cose,ma forse molto più abili di me in altre. Anzi, sicuramente. Quando sono in acqua sto bene, sono davvero in pace con me stessa e con gli altri, mi diverto, sto bene. Credo che queste persone abbiano un cuore enorme e un senso della vita molto più "forte" e sentito rispetto a chi è sicuramente più fortunato di loro su tanti aspetti. Io le vedo semplicemente persone come me ecco tutto,e mi spiace perchè al giorno d'oggi c'è chi ancora non la pensa così, e si limita solo a stigmatizzare,ad etichettare,spesso anche con una certa nota di disprezzo, o comunque di distacco. E questo vale nella vita di tutti i giorni,non solo in piscina.
Ci sono persone che hanno provato a fare i volontari e dopo una,due volte,non si sono più viste. Non le giudico,magari non tutti possono essere portati a fare questo tipo di attività. Io inizialmente avevo paura della "diversità", lo ammetto. Mi sentivo spaesata e inadeguata,probabilmente anche imbarazzata,ma ho capito che l'imbarazzo è una cosa normale,cioè bisogna tenerlo in considerazione. Ma non ho mollato e ho fatto bene. Andando avanti,conoscendosi reciprocamente,si impara ad andare oltre noi stessi e ai nostri pregiudizi che si pongono come barriere invalicabili. Io non faccio volontariato per senso del dovere o per chissà quale motivo,voglio solo essere utile e magari di compagnia,senza tanta compassione,solo così potranno veramente sentirsi anche loro "normali" a tutti gli effetti,perchè è così che deve essere !!!Impariamo ad andare OLTRE !!!
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