Posto di seguito questo articolo(fantastico!) tratto da http://www.ilfattoquotidiano.it/
Paralimpiadi. Evento straordinario sia per numero
di atleti e di pubblico che per visibilità mediatica. Evento
straordinario anche per il fatto che solo pochi anni fa qualcosa del
genere sarebbe stato impensabile organizzarlo e, soprattutto,
immaginarlo anche solo in termini di coinvolgimento di spettatori non
disabili. Evento straordinario anche perché accaduto proprio a Londra,
una città con una attenzione straordinaria verso la disabilità e l’abbattimento delle barriere.
E’ davvero l’inizio di un cambiamento? Oppure solo una fiammata
circoscritta? Lo scopriremo solo vivendo, come cantava il buon Battisti.
E in Italia? Com’è stata vissuta questa kermesse? Come in quasi tutte le cose, a livello emotivo più che a livello pragmatico e propositivo. Siamo passati da interventi di dubbio gusto, come la polemica innescata da Paolo Villaggio,
alle solite esternazioni buoniste che sembrano partecipi ma che in
realtà sottolineano ulteriormente la diversità. Guai a dire, ad
esempio, che Annalisa Minetti ti sta antipatica, ti
tacciono subito: ‘ma sei stronzo, poverina…’. Una coppia di atleti non
vedenti fidanzati tra di loro è stata etichetta come ‘tenera’. Perché?
Se la coppia è formata da disabili deve essere per forza “tenera” o
suscitare tenerezza? Magari praticano lo scambio di coppia, il sadomaso e
il bondage (con tutto il rispetto per ogni forma di piacere condiviso).
Il
papà di Fantozzi, invece, tra le varie cose ha detto che “…è una
manifestazione triste, non fa ridere…”. Come se la prerogativa dello
sport fosse questa. Del resto anche il suo personaggio più famoso non
faceva ridere. Erano le sue disgrazie a far ridere. Lui non ne ha mai
riso. Cosa che invece molti disabili sono capaci di fare di se stessi.
Il ragioniere era un personaggio antipatico: succube con i forti, forte
con i deboli. Tradiva la moglie, maltrattava la figlia, si arruffianava
il capo per guadagnare di più lavorando meno. Tutto sommato le sue
uscite sulle Paralimpiadi sono in linea con il personaggio.
Direte: che c’entra Armani con le Paralimpiadi? C’entra, c’entra. Per prima cosa, gli atleti vestivano ‘Emporio Armani’. Seconda cosa, una ragazza disabile, avrebbe voluto anche lei vestire Armani ma nella boutique in Galleria Cavour di Bologna non le è stato
possibile perché buona parte dello store è sottoterra e ci arrivi solo
dalle scale.
Oddio, si sopravvive anche senza capi firmati, caro Giorgio, ma un minimo di coerenza? Sei lo sponsor delle Paralimpidi e poi non ti preoccupi che i tuoi negozi siano accessibili a tutti?
Intendiamoci,
quelli di Armani non sono i soli negozi inaccessibili. Per via degli
scalini mi sono ritrovato a fare il ‘cagnolino’ fuori sul marciapiede,
mentre mia moglie provava degli abiti per una cerimonia. In realtà, in
molti negozi almeno loro, i cagnolini, possono entrare. E pensare che io
non abbaio e non sporco nemmeno.
L’architetto Stephen Thorpe, da anni impegnato nella promozione di una cultura dell’accessibilità,
ha detto: “Vediamo ancora edifici dotati di lunghe rampe su un lato, ma
si tratta di un approccio ‘vecchia maniera’ perché in passato, prima si
progettava un edificio, poi si pensava a renderlo accessibile. Oggi,
invece, progettiamo secondo principi più inclusivi e non parliamo più di
un edificio o di un ingresso accessibile. Ci limitiamo a dire: “Questo è
l’ingresso, entriamo tutti da qui”. Forse, proprio perché è un concetto
così ovvio, che è tanto difficile farlo comprendere a tutti.
'__' Ma quanta coerenza!!!!!!
Blog nato a partire dalla mia esperienza di volontariato in piscina a contatto con persone con disabilità(ecco il perchè di "acquasenzabarriere"), successivamente ampliato anche a tematiche più generali, ma comunque curiose ed interessanti fonti di riflessione.
Nuovo blog
Presto il blog si trasferirà all'indirizzo disabilitasenzabarriere.it. Puoi già visitare il sito e inviarci la tua e-mail. La useremo soltanto per informarti quando il blog sarà attivo.
Un saluto!
Ilaria
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