Mihaela, giovane romena spastica sin dalla nascita, chiede
l'elemosina a pochi passi dalla stazione Santa Maria Novella di Firenze.
Nei mesi scorsi è stata minacciata da alcuni suoi connazionali dopo
essere stata avvicinata dagli assistenti sociali. Ancora oggi chiede
l'elemosina per strada, ma da alcuni mesi è ospite dell'albergo popolare
Paolino
FIRENZE - Mihaela è sempre lì, allo stesso semaforo di viale Belfiore, a
pochi passi dalla stazione Santa Maria Novella di Firenze. E' romena,
ha un'andatura lenta e ondeggiante, complice il fatto che è spastica
dalla nascita. Ai piedi porta un paio di ciabatte sgangherate, addosso
una tuta ingiallita dal tempo, quasi sempre la stessa. Avanza a tentoni
tra macchine e motorini incolonnati alla ricerca di qualche moneta per
guadagnarsi da vivere. "Non voglio aiuto" si limita a dire a un
tentativo di avvicinamento. E' quanto disse tempo fa anche agli
assistenti sociali del comune di Firenze, che hanno tentato più volte di
aiutarla inserendola in una struttura di recupero. Una volta c'erano
riusciti, ma Mihaela subì un'aggressione da un connazionale. Ecco perché
si è ipotizzato l'ipotesi di un racket dell'elemosina, dove
un'organizzazione criminale assegna ai mendicanti semafori prestabiliti e
impedisce ai propri uomini e alle proprie donne di ricevere assistenza
dalle strutture comunali. E allora Mihaela è tornata sulla strada. Ma
negli ultimi mesi la sua vita ha preso una piega migliore. Il comune è
tornato da lei, nonostante i suoi tentativi di svincolamento. Adesso è
ospite all'albergo popolare San Paolino e finora non ha ricevuto nessuna
minaccia da parte dei suoi connazionali. Quest'estate è addirittura
andata al mare a Cecina (Livorno) insieme alla Caritas. "E' stato bello
vedere il mare" racconta prima di ricominciare il suo cammino attraverso
le macchine in sosta.
fonte:
http://www.superabile.it/
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