Con la disponibilità
di una scuola elementare milanese, i genitori di un ragazzino
disabile
riescono a farlo "studiare a distanza"
muscolare spinale, una malattia che nelle
conseguenze fisiche è molto simile alla terribile
Sla, diventatacelebre
per aver mietuto vittime
soprattutto tra gli ex
calciatori. Negli
ultimi anni a
poco a poco la malattia gli ha bloccato i muscoli e
l'ha
costretto a vivere senza muoversi, a vedere
il mondoattraverso il flusso di bit che corre nella
fibra ottica.
Fino allo scorso
settembre l'atrofia muscolare
gli aveva lasciato al massimo tre giorni
di scuola
all'anno. Il primo e gli ultimi due, giusto per
guardare in
faccia i compagni
dell'Istituto comprensivo Italo Calvino di Milano.
Troppo
poco per conoscerli e farseli amici. Oggi Marco ha battuto
la
malattia inguaribile. Grazie al computer, alla webcam
e alla fibra
ottica, infatti, Marco riprende ogni mattina il
suo posto in classe in
mezzo ai compagni che adesso sono i suoi amici.
La forza e la tenacia
dei genitori, che hanno tentato, studiato e scoperto
soluzioni, gli
hanno permesso di ricominciare ad essere Marco, quello dell'ultimo
banco
dove ora in
un grande schermo ci sono i suoi occhi vispi e marroni. La
sua "astronave", la
libreria piena di fili e lucine, con schermo e
tastiera, è un regalo di tanti. Della
mammaLaura,del preside del
Calvino, Aldo Acquati, dei tecnici che gli hanno
cablato la casa e la scuola con la fibra ottica, della maestra di sostegno che
lo segue a domicilio, degli insegnanti che non hanno mai smesso di credere
che fosse
possibile.
"Oggi dopo tre anni di
tentativi Marco ha ripreso a seguire le lezioni -
racconta la madre -.
Mezza giornata di scuola a distanza, poi le terapie per
aiutarlo a
respirare".
Nonostante la malattia lo costringa su una sedia a rotelle,
nonostante i muscoli
siano fasci di fibre senza forza, Marco muove le
dita sulla "cloche", sul
joystick che dirige le telecamere nell'aula.
Con le dita zooma sui visi dei compagni, sulla lavagna e sul professore. "Abbiamo
voluto che tutto apparisse reale, che Marco avesse la
possibilità di "muoversi"
liberamente all'interno della classe",
racconta sempre la madre. Perché più che
la didattica, qui conta la
possibilità di vivere come gli altri compagni, di sentirsi uno
di loro.
Marco non si muove, ma è lucido e parla come un normale bambino di 8 anni.
A volte l'amore, l'affetto dei genitori aiuta a vedere più in là
delle speranze della
medicina. Non è questo il caso; è una malattia
inguaribile, nessuno alimenta
false attese. Neppure Marco, che a volte
lo chiede a sua mamma e ai professori:
"Perché proprio a me, perché non
sono come loro?". Oggi sa che la sua è una vita
speciale, una su 10
mila, questa l'incidenza della rarissima malattia.
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Blog nato a partire dalla mia esperienza di volontariato in piscina a contatto con persone con disabilità(ecco il perchè di "acquasenzabarriere"), successivamente ampliato anche a tematiche più generali, ma comunque curiose ed interessanti fonti di riflessione.
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Presto il blog si trasferirà all'indirizzo disabilitasenzabarriere.it. Puoi già visitare il sito e inviarci la tua e-mail. La useremo soltanto per informarti quando il blog sarà attivo.
Un saluto!
Ilaria
giovedì 6 dicembre 2012
A 8 anni studia da casa grazie ad una webcam
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