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Ilaria

martedì 18 dicembre 2012

Il bisogno di non essere soli

"Capacitats Sumant", -le capacità si sommano- suona latino ed altisonante invece é il motto in catalano di di Anna Vives, una ragazza con la sindrome di Down che a soli 27 anni ha creato un progetto con grandi aspirazioni: fare la differenza per sé stessa e per gli altri.
"Capacitats Sumant", -le capacità si sommano- suona latino ed altisonante invece é il motto in catalano di di Anna Vives, una ragazza con la sindrome di Down che a soli 27 anni ha creato un progetto con grandi aspirazioni: fare la differenza per sé stessa e per gli altri.
Bambina con Sindrome di Down Figlia d'arte, con un padre che ha  lavorato molti anni come imprenditore sociale nel campo della soia e un fratello che la sostiene ed investe su di lei, Ana é ben lungi dal vivere la sua sindrome come qualcosa di limitativo anzi spera che la sua malattia rievochi  valori come solidarietà sociale uguaglianza e lavoro di squadra. 
Interessante notare il mezzo che Ana sceglie: la grafica. Affascinata dalla lettere e dal modo di disegnarle la giovane ha passato molto tempo ad aggiustare e limare il carattere tipografico che adesso porta in suo nome, l'ANA, e si è detta disponibile a scrivere con qualsiasi word processor.
Ed é proprio per i valori che questa ragazza sponsorizza con tanta forza  che non ha tardato molto a trovare appoggio.  Tinerarium Foundation, l'organizzazione che l'ha aiutata prontamente a lanciare la campagna, ha promosso per lei un sito web dove è possibile acquistare diversi prodotti - dall'abbigliamento alla fodera per l'ipad- creati ad hoc per diffondere il messaggio. E l'incasso? Il  100% delle risorse ottenute verranno utilizzate per finanziare  progetti che abbiano utilità sociale. La prima donazione sarà fatta a Ana  Bella, una stimata Fondazione che si occupa di donne che hanno subito degli abusi.
La messa in moto di questo progetto è stata nel settembre 2011, con Anna  che cercava insieme a un affiatato team di migliorare i caratteri della scrittura a mano e che oggi ha visto nascere un alfabeto digitale soddisfacente e adatto a scrivere su ogni tipo di word processor. 
Se le prospettive di Ana, come quelle dei 6 milioni di ragazzi nel mondo nati con questa sindrome, erano solo lavori dipendenti, oggi sembra esserci la rivincita di chi non ha le stesse capacità degli altri, forse ne ha solo di diverse.
Basti riflettere sul fatto che il progetto ha riscosso enorme successo: con la rete Atlas  si sono raggiunte 1.400 scuole  e lettere di ringraziamento e sostegno sarebbero arrivate da Argentina e Portogallo come riporta il fratello di Ana. 
Ma Ana e suo fratello Marc che la segue e la incoraggia puntano più in alto insieme alla Fondazione Itinerarium, attraverso la rete iEARN che copre 130 paesi e 2 milioni di studenti vogliono diffondere il loro messaggio solidale.
Mettere insieme le capacità delle persone invece di dividerle in un universo competitivo ed individualista é il messaggio che esce forte e chiaro dall'intervista realizzata ai fratelli pochi mesi fa:
"Tu di sicuro sei non capace in alcune cose, io non sono capace in alcune cose, anche mia sorella ha le sue invalidità, però abbiamo capacità positive e sommandole sicuro che qualcosa di buono salta fuori".

fonte:http://www.superabile.it/

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