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Ilaria

venerdì 21 dicembre 2012

L’ombra della camorra sui servizi sociali del comune di Napoli?

Dal 2005 ad oggi, nell'ambito del servizio di assistentato materiale ai bambini disabili delle scuole di Napoli, ben due volte, cooperative affidatarie vincitrici delle gare, sono state colpite dai provvedimenti interdittivi antimafia della Prefettura, un'altra è invece fallita ed esclusa dalle gare del comune per irregolarità contributive. 
Circa 300 bambini disabili delle scuole dell'infanzia e degli istituti superiori di Napoli, dall'inizio dell'anno scolastico costretti a casa per l'assenza del servizio di assistenza materiale, finalmente potranno tornare nelle aule, dopo la gara d’appalto indetta ad ottobre, e vinta dall’ATI composta da Nuova Sair Onlus e Confini. Il 22 ottobre, dopo la comunicazione ufficiale dei vincitori della gara, in seguito ad una denuncia riportata su blog ed organi della stampa locale, il comune è stato costretto a chiedere all’Agenzia delle Entrate, alla Prefettura ed alla Polizia Municipale di verificare l’effettiva sede legale del consorzio Confini, e (come denunciato e riportato sulla stampa da alcuni operatori socio assistenziali) se dietro gli aggiudicatari dell’appalto si nascondessero soggetti che hanno ricoperto in passato ruoli all’interno di cooperative poi finite in tribunale per il mancato pagamento di salari e trattamenti di fine rapporto.
Tutto risultato in regola dopo i controlli. Attualmente sono in corso le procedure per il "passaggio di cantiere", con l’assunzione dei 104 operatori ed operatrici OSA precedentemente impegnati sul servizio di assistenza ai disabili, così come previsto dal Piano di Zona del Comune di Napoli, ed ai sensi dell’art. 37 del CCNL socio educativo assistenziale e di inserimento lavorativo. I problemi giudiziari sembrano invece riguardare proprio i denuncianti, così come emerso sulla stampa, il 27 novembre, in seguito alla chiusura delle indagini su un’altra vicenda riguardante una truffa ai danni dei dipendenti di una società di vigilanza. Ai lavoratori ed alle lavoratrici OSA in corso di assunzione verrà richiesto, comunque, anche il casellario giudiziale.
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I bambini disabili, oggetto della gara, fanno parte di una quota, circa 1/3 del totale, di uno dei più turbolenti settori delle politiche sociali del comune di Napoli. Dal 2009 al mese di giugno del 2012, l'affidamento del servizio è avvenuto sempre per proroghe ai consorzi gestori, cooperative ed associazioni iscritte al RECO (Area disabili per l’affidamento delle prestazioni assistenziali), attraverso la modalità della selezione aperta, e per una durata di 6 mesi, per importi fino ad un massimo di 1 milione e 300mila euro, dopo le uniche due gare indette fino ad oggi: la prima nel 2005, vinta dal consorzio Gesco, da Punto H (colpita poi da interdittiva antimafia) e dalla cooperativa Magnifica 1; l'altra, nel 2007, vinta da Gesco, dal consorzio Icaro e Magnifica 1 (poi fallita ed esclusa per irregolarità contributive). Lo scorso giugno, in seguito ad una informativa antimafia emessa dal prefetto di Napoli (in data 12/6/2012, nota prot. 0206529 del 9/3/2012 del "Servizio gare d'Appalto - Area Forniture e Servizi"), al consorzio Icaro è stato revocato il contratto in quanto risultava affidatario di beni confiscati alla Camorra, a Pignataro Maggiore (CE), distinguendosi “per inerzia, permettendo così al clan Lubrano-Ligato di continuare a ricavare dagli stessi beni delle rendite”.
La revoca del contratto è avvenuta ai sensi dell'art. 2, comma 2 del protocollo di legalità in materia di appalti stipulato dal Comune partenopeo con la prefettura di Napoli il 1° agosto 2007, sottoposto obbligatoriamente a tutti gli enti che stipulano contratti con l'ente comunale per importi superiori a 250 mila euro, e per gli enti subappaltanti per importi superiori a 100 mila euro per le opere pubbliche, oppure di 50 mila euro per forniture e servizi.
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Dopo quest'ultimo episodio, il consiglio comunale di Napoli, a giugno, aveva votato per affidare il servizio alla partecipata del Comune, la Napoli Sociale S.p.A., che da diversi anni provvede già, con costi mediamente inferiori, all'assistenza di altri 500 disabili nelle scuole della città. La giunta ha poi preferito bandire due gare. Una andata deserta a settembre, per soli due mesi di copertura del servizio, ed un'altra ad ottobre, per un importo di 4.637.472 euro, a copertura dell'assistenza fino a dicembre 2014.
Non sono finiti intanto i guai per il consorzio Icaro, e per Gabriele Capitelli, ex presidente del Consiglio d’Amministrazione fino al 31 marzo del 2011, la cui gestione è oggetto di diversi accertamenti giudiziari, alle prese anche con le cause di lavoro dei suoi ex dipendenti, alcuni dei quali hanno presentato delle denunce alla Guardia di Finanza ed alla Direzione Provinciale del Lavoro, per presunte irregolarità riscontate sui CUD e per avere notizia sulla effettiva consegna dei DURC all’INPS, a partire dall’anno 2006. Nel mese di marzo, prima della revoca del servizio a Napoli, in un irrituale tentativo di conciliazione tenutosi negli uffici dell’assessorato alle Politiche Sociali, in presenza dell’assessore D’Angelo, ad un gruppo di ex lavoratrici è stato chiesto di chiudere la vertenza accettando il 30% in meno delle spettanze.
Il caso è invece finito, con tanto di foto dell'incontro, sui tavoli del sindaco e del prefetto di Napoli, con la richiesta delle lavoratrici di verificare a che titolo fosse presente Gabriele Capitelli, dimessosi dalle cariche un anno prima. Da chiarire anche i debiti del consorzio Icaro nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni, tra questi quelli dell'ATI di cui faceva parte per la gestione delle soste a pagamento nel comune di Aversa, per 1 milione e 240 mila euro di Tosap (Tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche), e per 340 mila euro di Tarsu del periodo 2005-2010, a carico di Icaro, mai pagati.
Debiti evidentemente non ritenuti dichiarabili all'atto della stipula del "Programma 100" del Comune di Napoli, il protocollo di legalità obbligatorio per gli enti fornitori di servizi nel quale si dovrebbe certificare di essere in regola con il pagamento dei tributi locali, oltre che sull'osservanza rigorosa delle disposizioni in materia di collocamento, igiene e sicurezza sul lavoro.

fonte:http://www.agoravox.it/

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