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Ilaria

mercoledì 5 dicembre 2012

Io sono un disabile mentale, vivo con 250 € al mese ... matto



vuoto


immagine newsE’ una cosa brutta. A 14 o 16 anni facevo 
il marinaio e continuando a navigare ebbi una 
 modificazione del carattere cosi a 23 o 27 
anni mi fu sospeso il mio libretto di mare.
 Riuscii a riaverlo e mi misi in cura a quel
 tempo in un centro di igiene mentale. Ma 
quando ero al lavoro in mare continuavo 
 ad avere, dicono, delle accucinazioni, svegliavo 
il capitano perché vedevo delle navi che 
non esistevano,
 parlavo da solo. L’ultimo imbarco su la Luigi o 
Elisabetta Grimaldi una carboniera, in rotta tra il
 Giappone e l’Australia mi fu fatale... Volevo
 buttarmi in mare e raggiungere la costa a nuoto: 
distava 20 km. Così fui sbarcato e accompagnato 
da uno psichiatra e rimandato a casa. Non fui 
neanche registrato, né pagato né altro ma solo minacciato se avessi reclamato.
 Fui ricoverato per anni fino ad essere dichiarato invalido.
 Oggi a 50 o 60 anni non so, i miei capelli 
sono bianchi, io sono veramente un peso per 
questa società me lo fanno capire e lo capisco
 così continuo anche a tentare di finirla. Cosa che poi sarebbe già avvenuto
 perché di fatto sono morto. Sono conosciuto nel paese, deriso, tutti mi cercano,
 e sono contenti di vedermi li faccio ridere, io cerco di non sembrare ridicolo
 ma la gente non mi fa neanche aprire bocca, mi vede e ride... Mi insulta, 
mi paga il caffé, mi fa coraggio e io ne soffro molto, ho paura a reagire. 
Perché la mia ossessione è di essere ricoverato e che nessuno venga
 a riprendermi, di essere abbandonato, che nessuno venga a riprendermi 
perché se non firmano non esco... I miei genitori sono vecchi e inabili, 
mia sorella è malata di tumore... Ho tanta paura, penso con terrore 
a quando ero confinato nel reparto, senza poter uscire, toccare l’aria,
 il sole, il vento, il mare. Come è bello il mare io spesso la notte vado 
al mare, piango chiudo gli occhi e ripenso a quel giovane forte che
 ero; a volte nuoto, con la mente, e sogno di poter morire così. Che
 bello! Ma non posso. Ieri notte sentivo che mi chiamava. Sono solo
 voci, volevo andare da lei ma non l’ho fatto; per non spaventarla, 
perché non so se sono vere o frutto della mia fantasia. Perdonatemi se
 mi sfogo ma in fondo non riesco mai a parlare con nessuno. Il mio è un
 mondo vuoto come su una nuvola dove affiorono sogni di una morte 
dolce e di fantasmi terribili. Vorrei tanto barattare la mia vita con quella
 di mia padre o di qualcuno che muore sano di mente. Ciao e grazie. 

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