E’ una cosa brutta. A
14 o 16 anni facevo
il marinaio e continuando a navigare ebbi una
modificazione del carattere cosi a 23 o 27
anni mi fu sospeso il mio
libretto di mare.
Riuscii a riaverlo e mi misi in cura a quel
tempo in
un centro di igiene mentale. Ma
quando ero al lavoro in mare continuavo
ad avere, dicono, delle accucinazioni, svegliavo
il capitano perché
vedevo delle navi che
non esistevano,
parlavo da solo. L’ultimo imbarco
su la Luigi o
Elisabetta Grimaldi una carboniera, in rotta tra il
Giappone e l’Australia mi fu fatale... Volevo
buttarmi in mare e
raggiungere la costa a nuoto:
distava 20 km. Così fui sbarcato e
accompagnato
da uno psichiatra e rimandato a casa. Non fui
neanche
registrato, né pagato né altro ma solo minacciato se avessi reclamato.
Fui ricoverato per anni fino ad essere dichiarato invalido.
Oggi a 50 o
60 anni non so, i miei capelli
sono bianchi, io sono veramente un peso
per
questa società me lo fanno capire e lo capisco
così continuo anche a
tentare di finirla. Cosa che poi sarebbe già avvenuto
perché di fatto
sono morto. Sono conosciuto nel paese, deriso, tutti mi cercano,
e sono
contenti di vedermi li faccio ridere, io cerco di non sembrare ridicolo
ma la gente non mi fa neanche aprire bocca, mi vede e ride... Mi
insulta,
mi paga il caffé, mi fa coraggio e io ne soffro molto, ho paura
a reagire.
Perché la mia ossessione è di essere ricoverato e che
nessuno venga
a riprendermi, di essere abbandonato, che nessuno venga a
riprendermi
perché se non firmano non esco... I miei genitori sono
vecchi e inabili,
mia sorella è malata di tumore... Ho tanta paura,
penso con terrore
a quando ero confinato nel reparto, senza poter
uscire, toccare l’aria,
il sole, il vento, il mare. Come è bello il mare
io spesso la notte vado
al mare, piango chiudo gli occhi e ripenso a
quel giovane forte che
ero; a volte nuoto, con la mente, e sogno di
poter morire così. Che
bello! Ma non posso. Ieri notte sentivo che mi
chiamava. Sono solo
voci, volevo andare da lei ma non l’ho fatto; per
non spaventarla,
perché non so se sono vere o frutto della mia fantasia.
Perdonatemi se
mi sfogo ma in fondo non riesco mai a parlare con
nessuno. Il mio è un
mondo vuoto come su una nuvola dove affiorono sogni
di una morte
dolce e di fantasmi terribili. Vorrei tanto barattare la
mia vita con quella
di mia padre o di qualcuno che muore sano di mente.
Ciao e grazie.
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