Idea geniale e semplice, quanto complessa da realizzare, in
un Paese che fatica a usare le armi dell’ironia e della leggerezza per
raccontare il mondo in modo diverso, da un altro punto di vista. Ci ha
pensato la Fish, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap,
con un concorso la cui premiazione avviene oggi al Senato, in un
contesto dunque di grande dignità istituzionale. “Sapete come mi trattano?” è
il tema del concorso. All’indirizzo www.sapetecomemitrattano.it è
possibile vedere le opere premiate, dopo una selezione durissima.
Fatelo, vi divertirete, ma sarete anche costretti a pensare. Oltre
cinquecento infatti i partecipanti, un bel segnale, se si tiene conto
della difficoltà dell’argomento. Forse davvero il mondo degli InVisibili
sta emergendo dalla penombra.
E’ il concetto di discriminazione, infatti, a rappresentare un test
difficilissimo per disegnatori, sceneggiatori, filmakers. E’ più facile
infatti raccontare per immagini la palese violazione dei diritti, i casi
estremi, le ingiustizie evidenti che riguardano il mondo della
disabilità. Molto più delicato, impalpabile, ma fondamentale, scoprire
come e quando scatta la discriminazione, quella banale, non dichiarata,
ma proprio per questo feroce e dannosissima.
E’ il mondo dei cosiddetti “normali” che si organizza infatti a
propria immagine e somiglianza, e costruisce barriere dove potrebbero
non essercene. Fantastica la vignetta che si è aggiudicata il primo
premio e che ho scelto per illustrare il mio post. Uno psicologo (ma
sembra più lo studio di uno psicanalista) nella sua poltrona, occhiali
scuri, blocco e matita in mano, riceve un “cliente a rotelle”. Gli
rivolge la domanda classica: “Si stenda sul divano e mi dica perché è
convinto che tutti ce l’abbiano con lei!”. Ma quel lettino è altissimo e
addirittura ci vuole una scaletta di tre gradini per raggiungerlo.
Insorgeranno gli psicologi e gli psicanalisti, ma l’ironia ci vuole e
deve essere iconoclasta. Magari il lettino in genere non è così alto,
ma i gradini all’ingresso di molti studi medici esistono eccome, e
nessuno o quasi si pone nell’ottica che anche questa è di fatto una
discriminazione. E’ infatti il concetto stesso di discriminazione a
risultare ostico e difficile da comprendere anche per chi, in buona
fede, crede di essere molto solidale con chi vive su di sé una
condizione di disabilità. Si entra infatti molto spesso sul terreno
insidioso delle barriere psicologiche e culturali. Ossia in quella terra
di nessuno, all’interno della quale le leggi sono poche e comunque
quasi mai tenute in considerazione.
E dire che in Italia esiste una norma precisa, molto forte e cogente, scritta nella legge 67/2006:
“Si ha discriminazione diretta quando, per motivi connessi alla
disabilità, una persona è trattata meno favorevolmente di quanto sia,
sia stata o sarebbe trattata una persona non disabile in situazione
analoga. Si ha discriminazione indiretta quando una disposizione, un
criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento
apparentemente neutri mettono una persona con disabilità in una
posizione di svantaggio rispetto ad altre persone. Sono, altresì,
considerati come discriminazioni le molestie ovvero quei comportamenti
indesiderati, posti in essere per motivi connessi alla disabilità, che
violano la dignità e la libertà di una persona con disabilità, ovvero
creano un clima di intimidazione, di umiliazione e di ostilità nei suoi
confronti”.
E’ legge, e ha già portato molti giudici in Italia ad accogliere le
denunce dei cittadini e a far cessare, anche attraverso il risarcimento
pecuniario, il trattamento discriminatorio. Ad esempio nel campo dei
trasporti pubblici urbani, o della scuola. Ma perché l’opera dei giudici
non sia l’unico strumento di dissuasione, occorre davvero che cambi la
cultura, che ci sia un modo lieve di far capire le cose, attraverso ad
esempio le vignette, i video, le sceneggiature.
Una giuria importante di grandi nomi del mondo della comunicazione ha
fatto il suo lavoro e oggi i vincitori vedranno riconosciute le loro
capacità di interpretare il messaggio del concorso. Ma le loro idee
troveranno spazio nei media?
fonte:http://invisibili.corriere.it/
Blog nato a partire dalla mia esperienza di volontariato in piscina a contatto con persone con disabilità(ecco il perchè di "acquasenzabarriere"), successivamente ampliato anche a tematiche più generali, ma comunque curiose ed interessanti fonti di riflessione.
Nuovo blog
Presto il blog si trasferirà all'indirizzo disabilitasenzabarriere.it. Puoi già visitare il sito e inviarci la tua e-mail. La useremo soltanto per informarti quando il blog sarà attivo.
Un saluto!
Ilaria
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