MILANO - Respiratori, carrozzine, deambulatori, materassi
anti-decubito e tanti altri ausili e protesi: sono essenziali per i
pazienti e quindi garantiti dal Servizio sanitario nazionale. Il loro
elenco è contenuto nel Nomenclatore tariffario,
che però è fermo a 13 anni fa (Decreto n. 332/99 del Ministero della
Salute). Da allora, infatti, non è stato più adeguato, sebbene quella
stessa norma preveda un suo aggiornamento periodico "con cadenza massima
triennale". Ora è arrivato l'ennesimo rinvio da parte della Commissione
Affari sociali della Camera, dove si sta discutendo il Decreto legge
"Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un
più alto livello di tutela della salute". «Dopo anni di attesa,
l'aggiornamento del Nomenclatore tariffario è rimandato a maggio 2013,
cioè alla prossima legislatura, nonostante le sollecitazioni dei
pazienti» commenta Tonino Aceti, responsabile del Coordinamento
nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici di Cittadinanzattiva,
che martedì presenterà a Roma il Rapporto sulle politiche della
cronicità, con un capitolo dedicato all’assistenza protesica (GUARDA).
CARENZE - «Nel frattempo, i malati sono costretti a usare
dispositivi spesso obsoleti e, per avere ausili innovativi e adeguati,
devono pagare la differenza di costo rispetto alla tariffa prevista per
quelli presenti nel Nomenclatore» sottolinea Aceti. Nell'attuale
Nomenclatore, poi, non rientrano alcuni ausili. «Mancano, per esempio, i
comunicatori a comando oculare per i malati di Sclerosi laterale
amiotrofica, finora erogati solo grazie a fondi stanziati ad hoc — dice
Pietro Barbieri, presidente della Federazione italiana superamento
handicap — . Altro problema: mancano controlli sulla qualità dei
prodotti da parte di un organismo preposto, come per esempio avviene sui
medicinali da parte dell'Agenzia italiana per il farmaco». Già, la
qualità. Non si tratta di avere protesi agonistiche come quelle
utilizzate dai campioni paralimpici, ma ausili che consentirebbero a chi
ha una disabilità di condurre una vita il più possibile autonoma.
Invece, riferisce Aceti: «Soprattutto nelle Regioni sottoposte a piani
di rientro, le Asl non riescono a fornire nemmeno i dispositivi previsti
dal vecchio Nomenclatore tariffario». «Si risparmia addirittura sulla
qualità di pannoloni, cateteri e sacche per la stomia — fa notare
Giuseppe Sciacca, presidente della Fais (Federazione che riunisce le
Associazioni di incontinenti e stomizzati) —. E in questi casi non
stiamo cerco parlando di "innovazione tecnologica", ma del diritto di
questi pazienti a condurre una vita dignitosa».
LINEE GUIDA - «Le Asl fanno gare di appalto al massimo ribasso
per risparmiare, ma a volte forniscono prodotti peggiori a costi più
alti — aggiunge Alessandro Giustini, membro della Società italiana di
medicina fisica e riabilitazione (Simfer) —. Un esempio: carrozzine che
arrivano in container dall'Estremo Oriente sono vendute allo stesso
prezzo di quelle prodotte nel nostro Paese, pur avendo metalli e tessuti
scadenti». In attesa dell'aggiornamento del Nomenclatore tariffario,
gli esperti stanno mettendo a punto Linee guida su come condurre gare di
appalto per offrire dispositivi di migliore qualità a costi contenuti.
«Le presenteremo a fine ottobre al Congresso della Simfer — anticipa
Giustini —. Alla loro stesura hanno partecipato, oltre a noi fisiatri, i
rappresentanti del Ministero della Salute, delle Regioni, della Consip
(l’Agenzia che controlla gli acquisti della Pubblica amministrazione, ndr)
e del Centro studi e ricerche sugli ausili tecnici di Confindustria
(costituito da medici, pazienti, produttori, tecnici, ortopedici)».
fonte:http://www.corriere.it/
Blog nato a partire dalla mia esperienza di volontariato in piscina a contatto con persone con disabilità(ecco il perchè di "acquasenzabarriere"), successivamente ampliato anche a tematiche più generali, ma comunque curiose ed interessanti fonti di riflessione.
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Ilaria
giovedì 18 ottobre 2012
Carrozzine e protesi, solo modelli «vecchi»
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