Nuovo blog

Presto il blog si trasferirà all'indirizzo disabilitasenzabarriere.it. Puoi già visitare il sito e inviarci la tua e-mail. La useremo soltanto per informarti quando il blog sarà attivo.
Un saluto!
Ilaria

domenica 14 ottobre 2012

Omodisabilità, la storia di Marietto

Genova - Marietto ha 53 anni e da 23 vive con una protesi: quando aveva 30 anni, il morbo di Buerger ha cambiato la sua vita. La chiamano “la malattia del fumatore”, ma il suo nome clinico è tromboangioite obliterante: è un'infiammazione dei vasi sanguigni che occlude le piccole e medie arterie, vene o nervi. Da infermiere in sala operatoria, Marietto è diventato paziente: le gangrene insopportabili causate dalla sua malattia l'hanno portato a implorare l'amputazione della gamba.
Marietto aveva 30 anni, un compagno e una vita davanti. Poi tutto è cambiato: con serenità ha affrontato la sua condizione di disabile, prima sulla sedia a rotelle e poi con la protesi artificiale, che gli ha donato nuovamente la possibilità di camminare con le sue forze. «C'è una cosa di cui non si sente mai parlare in tv: la sessualità dei disabili. Probabilmente è un argomento che spaventa, più che altro un tabù. Io chiamo la mia condizione "doppia diversità": spesso si dice che gli omosessuali siano dei "diversi". Dicono. In realtà, di diverso non mi sembra di avere proprio niente».
Marietto ha una cagnolina che si chiama Pilla e ha 12 anni: è la sua più fedele amica. Tra di loro, "comunicano" in genovese. È lei che ci accoglie nella casa di via Rolando, a Sampierdarena, dove Marietto vive da sempre. «Insieme con alcuni ragazzi e con il regista genovese (ma bolognese d'adozione) Adriano Silanus, abbiamo realizzato un documentario dal titolo "Sesso, amore e disabilità", per raccontare le storie di chi soffre di diverse disabilità, come mutismo, cecità o disturbi fisici, ma soprattutto per far conoscere il problema, per ricordare che anche i disabili hanno degli impulsi fisici e dei desideri assolutamente naturali».

Adesso Marietto ha un nuovo fidanzato, ma ai tempi della malattia e dell'amputazione aveva un compagno che l'ha aiutato a non sentirsi "diverso". «La sessualità è inevitabile per un disabile. Conosco mamme che "aiutano" materialmente i propri figli: senza contare paesi come la Svizzera e la Danimarca, che formano professionalmente degli "assistenti sessuali", che hanno il compito di aiutare quelle persone che soffrono di una qualche particolare patologia fisica o mentale e che hanno bisogno, appunto, di assistenza sessuale, ma anche di carezze, abbracci, insomma, un po' di affetto - spiega Marietto ai microfoni del Secolo XIX - Prima dell'amputazione ho girato diverse cliniche insieme al mio ex compagno: era il 1989, e come coppia siamo sempre stati accolti bene nelle strutture ospedaliere che mi hanno ospitato. Come una qualsiasi coppia etero, sposata o fidanzata che fosse. Ed erano 23 anni fa. Segnale che i tempi sono maturi da un pezzo per legalizzare in qualche modo le coppie omosex».

fonte:http://www.ilsecoloxix.it/

Nessun commento:

Posta un commento