Genova - Marietto ha 53 anni e da 23 vive con una protesi: quando
aveva 30 anni, il morbo di Buerger ha cambiato la sua vita. La chiamano “la malattia del fumatore”,
ma il suo nome clinico è tromboangioite obliterante: è un'infiammazione
dei vasi sanguigni che occlude le piccole e medie arterie, vene o
nervi. Da infermiere in sala operatoria, Marietto è diventato paziente:
le gangrene insopportabili causate dalla sua malattia l'hanno portato a
implorare l'amputazione della gamba.
Marietto aveva 30 anni, un compagno e una vita davanti.
Poi tutto è cambiato: con serenità ha affrontato la sua condizione di
disabile, prima sulla sedia a rotelle e poi con la protesi artificiale,
che gli ha donato nuovamente la possibilità di camminare con le sue
forze. «C'è una cosa di cui non si sente mai parlare in tv: la
sessualità dei disabili. Probabilmente è un argomento che spaventa, più
che altro un tabù. Io chiamo la mia condizione "doppia diversità":
spesso si dice che gli omosessuali siano dei "diversi". Dicono. In
realtà, di diverso non mi sembra di avere proprio niente».
Marietto ha una cagnolina che si chiama Pilla e
ha 12 anni: è la sua più fedele amica. Tra di loro, "comunicano" in
genovese. È lei che ci accoglie nella casa di via Rolando, a
Sampierdarena, dove Marietto vive da sempre. «Insieme con alcuni ragazzi
e con il regista genovese (ma bolognese d'adozione) Adriano Silanus,
abbiamo realizzato un documentario dal titolo "Sesso, amore e
disabilità", per raccontare le storie di chi soffre di diverse
disabilità, come mutismo, cecità o disturbi fisici, ma soprattutto per
far conoscere il problema, per ricordare che anche i disabili hanno
degli impulsi fisici e dei desideri assolutamente naturali».
Adesso Marietto ha un nuovo fidanzato, ma ai tempi della malattia
e dell'amputazione aveva un compagno che l'ha aiutato a non sentirsi
"diverso". «La sessualità è inevitabile per un disabile. Conosco mamme che "aiutano" materialmente i propri figli:
senza contare paesi come la Svizzera e la Danimarca, che formano
professionalmente degli "assistenti sessuali", che hanno il compito di
aiutare quelle persone che soffrono di una qualche particolare patologia
fisica o mentale e che hanno bisogno, appunto, di assistenza sessuale,
ma anche di carezze, abbracci, insomma, un po' di affetto - spiega Marietto ai microfoni del Secolo XIX -
Prima dell'amputazione ho girato diverse cliniche insieme al mio ex
compagno: era il 1989, e come coppia siamo sempre stati accolti bene
nelle strutture ospedaliere che mi hanno ospitato. Come una qualsiasi
coppia etero, sposata o fidanzata che fosse. Ed erano 23 anni fa.
Segnale che i tempi sono maturi da un pezzo per legalizzare in qualche
modo le coppie omosex».
fonte:http://www.ilsecoloxix.it/
Blog nato a partire dalla mia esperienza di volontariato in piscina a contatto con persone con disabilità(ecco il perchè di "acquasenzabarriere"), successivamente ampliato anche a tematiche più generali, ma comunque curiose ed interessanti fonti di riflessione.
Nuovo blog
Presto il blog si trasferirà all'indirizzo disabilitasenzabarriere.it. Puoi già visitare il sito e inviarci la tua e-mail. La useremo soltanto per informarti quando il blog sarà attivo.
Un saluto!
Ilaria
domenica 14 ottobre 2012
Omodisabilità, la storia di Marietto
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