Max e Enza
Quella di Maximiliano ed Enza, sposi dal
18 ottobre 2008, è una storia speciale. Felicità per loro è svegliarsi
tutti i giorni vicino alla persona amata. A Maximiliano abbiamo chiesto
anche cos’è per lui la vita. Bella domanda!? L'intervista è un pò lunga
ma è da brividi.
Maximiliano. Mi chiamo
Maximiliano, ho 38 anni e convivo mio malgrado, con la distrofia
muscolare. Malattia che non mi permette di camminare fin dai primi
momenti della mia vita. Già all’età di 3 anni avevo completato i miei
passi sulla terra. Solo quelli fisici, ovviamente. La vita però dove ti
toglie ti dona, basta crederci.
Maximiliano. Cos’è
l’amore? Se fossi capace di spiegarlo a parole, avrei scritto un libro e
sarei diventato famoso. Molti l’hanno fatto o almeno hanno tentato, con
convinzione o meglio dire, con presunzione. Io non ho nell’una
nell’altra. Per questo, penso, che la risposta a questa eterna domanda
sia racchiusa in tutti quegli spazi vuoti lasciati tra un rigo e l’altro
nei libri dei grandi scrittori, dei poeti e degli psicologi. Aggiungo,
inoltre che la valenza del mio credere all’impossibilità di descrivere
l’amore, è avvalorata dal fatto che in ogni epoca della nostra vita si
risponderebbe diversamente a questa domanda. Dipenderà dalla nostra
maturità, dalle esperienze e dallo stato d’animo attuale. Ne comporta
quindi che se una domanda può avere diverse risposte, vuol dire che la
risposta reale non esiste. Fatta questa doverosa premessa, posso
semplicemente dire che per me l’amore è una dimensione meravigliosa.
Questo credo però lo sappiamo tutti.
Enza. Cos’è l’amore per
te? Per me è difficile spiegare cos’è l’amore… è un sentimento a cui
devi credere profondamente altrimenti non lo conosci. Per me l’amore è
un tuffo al cuore, giorno dopo giorno; è passione, che inevitabilmente
si accende; è felicità, con la quale ti senti leggera, libera, forte, in
grado di superare qualsiasi ostacolo o avversità. L’amore ti riempie di
vita, ti nutre ogni istante della tua esistenza. Ti da una forza che
mai avresti immaginato di avere. Se non conosci l’amore, non sai cos’è
l’amore…
Maximiliano. Racconta
la tua storia d’amore. La nostra storia è la prova dell’imprevedibilità
dell’amore. Lo cerchi per anni e non lo trovi. Tenti di catturarlo e ti
sfugge. Pensi di averlo trovato e invece non era lui. Non ci pensi e
l’amore pensa a te. La nostra storia è anche la prova della potenza
dell’amore, quello che ti travolge e abbatte qualsiasi cosa separi le
due persone destinate ad amarsi. Quando l’amore è cosi, lo trovi nei
momenti insospettati e nei modi che non ti aspetti. Ho conosciuto mia
moglie grazie al blog in cui scrivo. Un giorno mi scrisse, forse
incuriosita dal mio modo di pormi, di affrontare la vita, non sono io a
dover spiegare tutti i motivi precisi per cui l’ha fatto. Cosi è
iniziata la nostra storia. Senza che nessuno dei due avesse in mente la
ben che minima idea che questa conoscenza “virtuale” portasse in poco
tempo a un amore immenso. Chi lo avrebbe mai detto che il mio blog mi
portasse una gioia cosi grande. Ecco ancora la prova dell’impossibilità
di descrivere l’amore. E’ come l’aria, ti fa vivere ma non puoi vederla,
come i pensieri in testa, li ascolti ma sono invisibili. Per fortuna
però quando lo trovo puoi anche sentirlo, nel suo abbraccio e vederlo,
nei suoi occhi innamorati. Non è stato facile all’inizio, non per dubbi
sul nostro amore ma per attriti con i genitori di mia moglie.
Enza. Racconta la tua
storia d’amore. La nostra storia d’amore è nata a distanza. Io dalla
Sicilia e lui dalla Toscana, davanti al mezzo di comunicazione ormai
tanto diffuso, il computer. Premetto che io cercavo un’amicizia con un/a
disabile, non so il perché… Ricordo che un giorno, casualmente trovai
tra le ricerche di google il nome del suo blog…www.occhiodellanima.it.
E’ nato così il nostro rapporto… Giorno dopo giorno…Ci scrivevamo sempre
di più, sempre più intensamente…e poi le telefonate… La prima volta che
sentii che stava nascendo qualcosa fu quando sentii la sua voce…così
delicata, così dolce…profonda. Ancora oggi mi fa un effetto particolare
sentirlo per telefono, forse perché ricordo quei momenti
indimenticabili. Col tempo cominciavamo a essere più confidenziali,
sentivamo il bisogno di incrociare i nostri sguardi… Malgrado ciò,
nessuno dei due mollava…era nato un amore senza che nessuno dei due se
ne rendesse conto inizialmente. Difficile per molti crederci, visto che
mai ci eravamo incontrati, ma dentro di me ero sicura che fosse amore…e
questo è inspiegabile. Il giorno del suo compleanno gli mandai un e-mail
con allegato il biglietto aereo diretto da lui. Non immaginate
l’emozione quando andai in agenzia a fare il biglietto. Pensare che dopo
35 giorni avrei incontrato quegli occhi meravigliosi…non mi faceva
dormire la notte, avevo sempre il batticuore. Ricordo come se fosse
stato ieri il giorno in cui aprii quella porta e incrociai il suo
sguardo…nell’aria si respirava magia, era la magia del nostro amore.
L’emozione ci sopravvalse…la dolcezza ci avvolse… Quel giorno fu la
conferma che nessuno mai ci avrebbe separato. Da li in poi la nostra
storia ha avuto degli ostacoli, ma mai ho pensato di mollare. Mai.
Questo lo dimostra il 18 ottobre 2008. Il giorno del nostro matrimonio.
Il sigillo del nostro amore. Un giorno molto speciale, per noi la base
solida del nostro futuro.
Maximiliano. Perchè
siete stati osteggiati nel vostro amore e come avete superato gli
ostacoli? A questa domanda penso possa dare una risposta più completa
mia moglie, è lei che ha vissuto in prima persona il disappunto della
sua famiglia. Quel che so è che soprattutto il padre non accettava la
mia condizione fisica, credendo che con me sua figlia non sarebbe mai
stata felice. Penso però che queste convinzioni nascono soprattutto
dalla paura, e da cosa nasce spesso la paura? Dal non sapere. In questo
caso dalla mancata conoscenza di cosa comporta la mia malattia. Tutto
ciò che non si conosce ci fa sempre un po’ paura. L’unico rimedio è il
tempo. Nessuno ha la certezza della felicità, neanche le coppie con
nessun problema fisico, le statistiche parlano chiaro. Purtroppo per
uscire da questa situazione che tentava di mettere paletti al nostro
amore, all’inizio ci sono stati litigi e mia moglie si è allontanata in
malo modo dai suoi. L’amore però non può rattristare nessuno e piano
piano si sta rimettendo tutto apposto. La miglior medicina per chi ha un
po’ di veleno nei suoi pensieri, è vedere la felicità delle persone che
ama. Enza adesso è felice. Questo fa si che anche la sua famiglia
comprenda la sua decisione e un giorno sono sicuro ci ritroveremo tutti
insieme a ridere e scherzare intorno a un tavolo.
Enza. Perché siete
stati osteggiati nel vostro amore e come avete superato gli ostacoli?
eh…l’ostacolo al nostro amore paradossalmente è stato un altro
amore…quello dei miei genitori. Loro non riuscivano a capire come mai mi
ero innamorata di un ragazzo disabile e soprattutto in questo modo,
tramite internet. Ovviamente anch’io ho le mie colpe, forse non sono
riuscita a fargli capire i miei sentimenti, forse non gli ho dato
abbastanza tempo per rendersi conto che la loro figlia si era innamorata
di un ragazzo davvero speciale. Abbiamo tutti sofferto tanto, ma pur
grande possa essere l’amore dei genitori non si può rinunciare alla
propria felicità, al proprio futuro pieno di emozioni e amore. Io penso
che a superare gli ostacoli ci sia stata solo ed esclusivamente la forza
dell’amore.
Maximiliano. Il giorno
del matrimonio. Quali le emozioni? Quante pagine ho per descriverle
tutte? Credo non mi basterebbe un’enciclopedia. Ho sognato e immaginato
spesso quel giorno. Solo che non riuscivo a dare un volto alla mia
sposa, fino a quando non l’ho conosciuta. Se mi avessero detto solo 1
anno prima che mi sarei sposato, avrei sorriso, con un tocco di
sarcasmo. Sinceramente è accaduto tutto cosi naturale che mi sembrava di
aver preparato il matrimonio con le già da una vita. Ho sempre sentito
dire che certe “magie” di estrema empatia accadono quando s’incontra
l’anima gemella, ho però sempre sentito dire che questa icona di
perfezione è solo una favola. Invece non lo è, io l’ho conosciuta e me
la sono sposata, la mia favola a occhi aperti. I giorni prima del
matrimonio sono d’incredulità, spezzata solo nei momenti in cui aggiungi
un pezzo per il fatidico giorno. Tipo il momento in cui compri
l’anello, la scelta dei fiori, il colloquio con il Prete ecc. L’apnea
comincia il giorno prima, quando lei se ne va da mio fratello e allora
realizzi tutto di un colpo che il momento sognato diventa realtà.
Trattieni il respiro al mattino, sudi freddo, sudi caldo, non riesce a
riposare e neanche a mangiare. Insomma, se pensate che l’agitazione
vista magari in un film sia solo uno stereotipo cinematografico,
sappiate invece che accade proprio cosi, mettetevi l’animo in pace, se
ci riuscite. All’improvviso ti sembra che tutto il mondo ti guardi e hai
il terrore che qualcosa possa andare storto. Tutti i minuti, i secondi,
prima di rivederla, sono come scatti fotografici di una vita intera. Il
tempo scorre ma non te ne accorgi, sembra fermo, immobile, non passa
mai. Poi finalmente la liberazione, ogni ansia avuta fino a quel momento
scompare nell’attimo in cui la vedi entrare in Chiesa e venire verso
te. Ho detto che ogni ansia avuta prima scompare, non che ti rilassi!!
Solo che da quel momento in poi l’ansia è sostituita dall’emozione,
un’emozione infinita che ti accompagna per tutta la cerimonia. Non si
può dire quale sia stato il momento più bello, ogni scena è diversa
dall’altra e piena di significato. Il momento più bello quindi è stato
semplicemente sposarla!
Enza. Il giorno del
matrimonio. Quali le emozioni? Come si può raccontare un giorno così
importante… Dire che ero felice è dir poco… Le emozioni sono tante in un
giorno così speciale. L’attesa è una cosa bellissima, i preparativi,
gli attimi prima dell’incontro, batticuore, mani sudate, gambe
tremanti…e poi…e poi ecco che vedo in fondo alla chiesa il mio
principe…che mi aspetta… Tanta gente intorno, tra parenti, amici e
curiosi…ma io vedo solo lui, la luce che splenderà per sempre nel mio
cuore. Non posso non dire che la mancanza della mia famiglia, di mio
padre che mi accompagna all’altare…è stato un vuoto indescrivibile, ma
io lo sapevo, quindi un po’ mi ero preparata, ma loro erano ugualmente
con me. Era il mio giorno, il giorno più della mia vita, pazienza se non
ho potuto condividerlo con loro, l’importante è che fossero presenti
gli indispensabili…io, il mio amore e padre Herman. L’emozione delle
promesse, le foto, la festa…tutto indimenticabile, per sempre.
Maximiliano. Come
prosegue la vita di tutti i giorni? La gente chissà cosa pensa uno possa
rispondere a questa domanda, visto la mia situazione fisica, chissà
cosa immagina. Mi spiace deludervi, ma la vita prosegue come molte
coppie sposate felicemente. Niente di più, niente di meno. Le diversità
possono esserci nei particolari, ma non nel complesso, quello che poi
conta di più. Se ci sono difficoltà, ci sono come per la maggior parte
delle famiglie. La ricerca di un lavoro, il desiderio di possedere una
casa tutta per noi e pensare al futuro. La vita relazionale con un
disabile ha solo bisogno di “organizzarsi” nelle piccole cose
quotidiane. Del resto in una coppia si fa per tanti altri motivi, quindi
non cambia poi molto.
Enza. Come prosegue la
vita di tutti i giorni? La vita di tutti i giorni prosegue sempre con
tanto amore, tanta dolcezza…ma anche con qualche scherzetto…giusto per
renderci la vita un po’ pepata. L’unico neo è il lavoro che manca,
ancora purtroppo non sono riuscita a trovare qualcosa che ci permetta di
comprare casa in modo da poter finalmente essere un nucleo familiare
formato da me, Max e chissà…magari anche un bebè. Siamo tanto fiduciosi,
il nostro amore ci da sempre tanta forza…e prima o poi riusciremo a
mettere un fiocchetto al nostro sogno.
Maximiliano. Cos’è la felicità? Questa la so. Svegliarsi ogni mattina con la persona che ami.
Enza. Per te cos’è la
felicità? Questa domanda per me è facilissima…Svegliarsi, addormentarsi,
trascorrere la tua vita insieme alla persona che ami.
Maximiliano. Cos’è la
vita? Una lunga strada intervallata da gallerie più o meno lunghe. Certe
volte il tuo tetto è un cielo azzurro, certe volte non riesci a vedere
il sole per lunghi periodi, inghiottito da un tunnel. L’importante è
ricordarsi che in ogni galleria c’è un inizio e una fine e che la luce
non è scomparsa, ti aspetta più avanti. Se ricordi questo, nei momenti
bui basta non mollare l’acceleratore, spingere, dare gas e prima o poi
arrivi alla fine della galleria. Allora non ti resterà che guardare quel
buco nero allontanarsi nello specchietto retrovisore e scomparire nel
nulla. Questa è la vita per me.
Maximiliano. Un
messaggio per tutti i giovani persi, insicuri, scoraggiati, disillusi?
Penso che consigli o messaggi non servono a molto e chi prova a darli
soffre di egocentrismo e presunzione. Il vero messaggio siamo “noi”, la
nostra storia. Questo è il miglior messaggio che si possa dare. E’
reale, non è retorica, è un fatto. Noi siamo la prova e il messaggio di
speranza per tutti quelli che non credono più all’amore, che dopo molte
illusioni pensano non potranno mai essere felici. Cosi non è, noi siamo
la prova.
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