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Ilaria

martedì 23 ottobre 2012

Eleonora via dal sottoscala: la disabile avrà un ufficio nella sede della biblioteca


VENEZIA - Eleonora Callegaro sarà trasferita. La ragazza di 28 anni di Cavarzere (Venezia), disabile dal 2000, era stata assunta a luglio come messo del giudice di pace, ma il palazzo nel quale si trovano gli uffici è privo di ascensore. Così è stato inevitabile per lei doversi adattare all'androne delle scale. Sistemazione infelice: non riusciva a svolgere le sue mansioni, perché sul corridoio non c'è neanche una presa elettrica; inoltre, con la porta aperta, era esposta ad ogni condizione meteorologica. Non c'è stata altra soluzione alle scale, perché lo stabile non ha uffici al piano terra.

Ma in questi giorni è arrivata una prima notizia positiva: da domani Eleonora sarà trasferita in un ufficio al pianterreno di Palazzo Danielato, la sede della biblioteca comunale. Una soluzione provvisoria, giusto per non lasciarla all'addiaccio.

Era stato il sindaco Henri Tommasi a rendere disponibile questo ambiente, ora c'è anche il placet del giudice di pace Raffaele Minoia. Per Eleonora è un ritorno, visto che in quell'ufficio era già stata mandata per i primi 15 giorni di lavoro. «Mi sentivo quasi inutile», aveva affermato.

Già, perché per svolgere le sue funzioni di anticamera, archiviazione degli atti e segreteria, dovrebbe lavorare nella stessa sede del giudice. Tommasi però ha spiegato che per installare un montascale si devono spendere troppi soldi e il Comune non li ha. «Per un ufficio che molto probabilmente sarà chiuso - ha affermato il sindaco - non mi sembra il caso di investire risorse pubbliche. Se il ministero della Giustizia tira fuori i soldi, io faccio i lavori».

Così da domani Eleonora non sarà più sulle scale, ma in un ufficio. «Ora come ora - ha detto il giudice Minoia - mi sembra l'unica soluzione percorribile. Certo si tratta di un ripiego ed è un disagio per l'ufficio». Minoia ha spiegato che la priorità è trovare una soluzione al problema nell'interesse di Eleonora, ma certo non è ancora stata detta la parola fine a questa storia paradossale.

«Non c'è nessuna volontà da parte del Comune - continua il giudice - di percorrere una strada che preveda una minima quantità di spesa». Il palazzo che ospita il giudice di pace è dello Stato e versa in condizioni davvero precarie. Nei giorni del terremoto in Emilia erano stati fatti degli accertamenti sulla sua staticità e alcuni locali sono stati chiusi, perché considerati poco sicuri.

Una soluzione al problema si poteva trovare trasferendo l'ufficio in uno dei locali del municipio, che dopo il restauro è accessibile interamente anche dalle persone disabili. Si tratterebbe di un trasloco veloce, visto che l'archivio è tutto informatizzato, ma sembra che la via non sia percorribile. Spetterebbe comunque al Comune installare il montascale, per consentire a tutti i disabili di accedere ad un ufficio pubblico, come quello del giudice. «Da parte nostra c'è la massima disponibilità a collaborare», ha chiosato Minoia. «Se ci saranno assegnati altri uffici noi siamo pronti a valutare la proposta».


fonte:http://www.ilgazzettino.it/

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