TORINO - È giovane, appena 38 anni, e viene dalla società civile: prima
di diventare sindaco, infatti, faceva il promotore finanziario. E le
prime esperienze in politica ha voluto farle all'interno di liste
civiche. Federico Borgna, neosindaco di Cuneo eletto a maggio nelle fila
dell'Udc, incarna molto bene quell'esigenza di rinnovamento che da
qualche tempo si respira in politica a livello amministrativo. E la sua
ascesa al comune, avvenuta con una maggioranza del 36%, ha segnato un
ulteriore cambiamento: Borgna è infatti il primo sindaco non vedente
eletto in un capoluogo di provincia. Anche se, ci tiene a sottolineare,
ha avuto degli ottimi precursori in comuni più piccoli: "Qui in Piemonte
- chiarisce - c'è Donatella Operti, sindaco di San'Albano Stura. E
prima ancora, in Abruzzo, c'è stato Rocco Velli, che per due mandati è
stato sindaco di un comune in provincia di Chieti ed è Presidente
regionale dell'Unione italiana ciechi". Un incarico, questo, che è
ricoperto dallo stesso Borgna, presidente piemontese dell'Uic. "In
realtà - spiega - sono dimissionario: sto solo aspettando che venga
eletto il nuovo presidente. Ma proprio l' esperienza nel mondo
dell'associazionismo mi ha dato la spinta ad entrare in politica:
durante il lavoro con l'Unione ciechi, qualche anno fa, ho maturato la
convinzione che fosse importante cercare di fare qualcosa non solo per
un gruppo definito di persone, come può essere il mondo della
disabilità, ma per l'intera collettività. Credo, comunque, che sia
importante dare una definizione di ciò che si intende con ‘fare
politica': per me significa fare qualcosa per gli altri. Da questo punto
di vista ho sempre fatto politica: come rappresentante di classe e di
istituto al liceo, prima ancora che con l'Uic".
Fino ad arrivare alla prima esperienza nella pubblica amministrazione:
nel 2009 Borgna è assessore al Bilancio e alle politiche sociali a
Bernezzo, il suo comune d'origine, 4 mila abitanti e 15 chilometri di
distanza da Cuneo: "Poco dopo, Mercedes Bresso, all'epoca governatrice,
che avevo conosciuto lavorando con l'Unione ciechi, mi chiese di
candidarmi alle elezioni regionali. Accettai a due condizioni: la prima
era di candidarmi in una lista civica che l'avrebbe appoggiata; la
seconda era di poter scrivere personalmente la parte di programma che
riguardava il mondo della disabilità. Lei accettò, e io scrissi il
programma nell'unico modo in cui sono capace di far politica:
confrontandomi direttamente con le associazioni e con i diretti
interessati".
Un tema , questo, che è sempre stato al centro dell'attività di Borgna.
Non sono molti, in effetti, i rappresentanti del mondo della disabilità
nelle aule della politica: viene da chiedersi se sia quest'ultima a non
volerli o, piuttosto, il contrario. "Questa - prosegue - è una questione
che io ho sollevato spesso nelle assemblee nazionali dell'Uic, perché
riguarda non solo il mondo della politica, ma soprattutto quello
dell'associazionismo. La verità, come al solito, credo stia proprio nel
mezzo. Oggi, il mondo della disabilità deve necessariamente ‘ sporcarsi
le mani' con la politica: smettere cioè di essergli solo collaterale,
iniziando a metterci la faccia. Questo è un passaggio obbligato se
vogliamo che si verifichi un cambiamento culturale. In tutta onestà,
nessuno mi ha mai detto o lasciato intendere che avrei dovuto restar
fuori dalla vita politica per via della mia condizione. Certo, serve
comunque del coraggio. Per un disabile, candidarsi a una carica pubblica
significa accollarsi un rischio culturale oltre che politico. Spesso
gli oppositori faranno leva proprio sull' handicap per sottolineare una
presunta incapacità a governare: e a quel punto ci si deve accollare,
per forza di cose, la responsabilità di dimostrare il contrario. In
definitiva credo sia proprio il coraggio quello che serve al nostro
paese, sia da parte della politica che dell'associazionismo".
Come sindaco, Borgna dovrà fare i conti con le restrizioni imposte dalla
Spending review, che in molti comuni hanno già colpito la spesa sul
welfare. Come, ad esempio, a Torino, dove i tagli ai trasporti per i
disabili hanno provocato un'aspra polemica tra comune e associazioni "
Purtroppo - chiarisce - la spesa pubblica oggi va oggettivamente
riorganizzata e credo che anche i disabili debbano sforzarsi di capire
che è finito il tempo del ‘tutto gratis, tutto dovuto'. Ma prima del
welfare ci sono molte altre voci di spesa che andrebbero tagliate. Per
quanto mi riguarda, almeno per quest'anno, spero di riuscire a mantenere
invariati i servizi. Girano voci apocalittiche sui tagli che
arriveranno l'anno prossimo agli enti locali, quindi non so dire cosa
accadrà: certo, in caso venga confermato il taglio di 2 milioni e mezzo
di euro al comune di Cuneo, non so come faremo a far quadrare i conti.
Ma ci porremo il problema quando avremo dei dati certi".
E per quanto riguarda la questione dei falsi invalidi, finita sempre più
spesso al centro delle cronache? "Credo innanzitutto che sia corretto
parlare di ‘false attestazioni di invalidità' più che di ‘falsi
invalidi'. Il falso cieco, come il falso invalido non si sono
autocertificati: c'è una commissione medica che li ha certificati e ha,
quantomeno, fatto male il suo lavoro. Detto questo, la lotta a questo
fenomeno deve essere uno sforzo collettivo, anziché riguardare soltanto
l'Inps e la Guardia di finanza. Il ché, però, è molto diverso dalla
caccia alle streghe iniziata un anno e mezzo fa, che è stata un mero
fenomeno mediatico. Credo sia stata fatta molta demagogia: come
presidente dell'Uic mi è successo di avere dei soci assolutamente ciechi
che lo scorso inverno non hanno voluto spalare la neve per paura di
venire denunciati o bollati come truffatori. Quando viene individuato
qualcuno, spesso lo si sbatte sui giornali prima ancora di aver fatto i
reali accertamenti del caso. Ma esistono tante forme di cecità: un
cieco, ad esempio, può riuscire a leggere ma non ad andare in giro
autonomamente. I truffatori - conclude -vanno certamente puniti, ma
bisogna stare molto attenti a non demonizzare, perché si finisce per
mettere in moto meccanismi pericolosi, che alla fine danneggiano tutti" .
fonte:http://www.superabile.it/
Blog nato a partire dalla mia esperienza di volontariato in piscina a contatto con persone con disabilità(ecco il perchè di "acquasenzabarriere"), successivamente ampliato anche a tematiche più generali, ma comunque curiose ed interessanti fonti di riflessione.
Nuovo blog
Presto il blog si trasferirà all'indirizzo disabilitasenzabarriere.it. Puoi già visitare il sito e inviarci la tua e-mail. La useremo soltanto per informarti quando il blog sarà attivo.
Un saluto!
Ilaria
domenica 14 ottobre 2012
Neosindaco non vedente: "La disabilità deve sporcarsi le mani con la politica"
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