MILANO
- Un bambino arriva in pronto soccorso con un disturbo frequente come
febbre, vomito o mal di pancia. Il pediatra in genere sa come gestire la
situazione, ma che fare se i genitori riferiscono che il piccolo ha una
malattia rara, che il medico di guardia può avere a malapena sentito
nominare? «Il collega che in genere si occupa di tutt’altro ha diritto
di non conoscere queste condizioni così poco comuni - dice Angelo
Selicorni, responsabile dell’Ambulatorio di genetica clinica pediatrica
dell’Ospedale San Gerardo di Monza -, ma ha il dovere di non fare danni e
anzi di fare il possibile per evitare complicazioni più gravi». Anche
in questo potrà venire in aiuto internet, le cui potenzialità nei
confronti delle malattie rare sono state esplorate e sviscerate a fondo,
insieme ai pericoli che questo mezzo comporta, nel Convegno "E-patients, e-parents, e-doctors. Le malattie rare via web, opportunità e rischi", organizzato all’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma da Telethon e Orphanet, una realtà nata in Francia 15 anni fa, ma che ben presto si è estesa a tutta Europa.
LINEE GUIDA - «Sono quasi 3mila malattie le malattie incluse
nelle schede già tradotte in italiano, dopo essere state prodotte con un
attento e rigoroso processo di redazione e verifica - ha riferito Bruno
Dallapiccola, direttore scientifico dell’Ospedale Bambino Gesù, che del
ramo italiano di Orphanet è il coordinatore - e circa la metà dei circa
13mila visitatori che ogni giorno entrano nel sito internazionale sono
medici». Anche loro infatti si trovano spesso sguarniti davanti a
pazienti diversi da tutti gli altri. «Per questo, tra tante iniziative,
si stanno mettendo a punto a livello internazionale, con un attento
processo di revisione, linee guida per le emergenze che aiutino i medici
a gestire le situazioni di crisi quando queste riguardano persone con
malattie rare e quindi inevitabilmente meno conosciute» ha aggiunto
Dallapiccola. Per ora ne sono state tradotte in italiano una ventina,
pubblicate sul sito di Orphanet-Italia. «La nostra iniziativa è
complementare a questa» spiega Selicorni. Mentre infatti le linee guida
pubblicate sul sito di Orphanet sono molto dettagliate e approfondite,
il medico di Monza ha coordinato la produzione di una serie di schede di
immediata consultazione, graficamente molto intuitive, che possono
aiutare immediatamente il medico di pronto soccorso a capire se il
bambino che ha davanti, per tornare all’esempio iniziale, ha
semplicemente contratto una banale infezione gastrointestinale come può
capitare a qualunque suo coetaneo o invece sta andando incontro a una
grave complicazione della sua malattia.
CD E LIBRO - «Queste situazioni si possono verificare in
qualunque ora di qualsiasi giorno e in qualunque luogo, anche molto
lontano dal centro di riferimento che ha in cura il bambino, che per
esempio può essere in viaggio o in vacanza» aggiunge il pediatra
lombardo. Per ora le schede sono state raccolte in un cd e in un volume,
che si sta distribuendo gratuitamente a tutti i reparti di pediatria
che forniscono servizio di pronto soccorso. «Il prossimo passo sarà di
organizzare uno studio con alcuni di questi centri per verificare
l’utilità e l’efficacia del materiale che abbiamo messo a punto -
prosegue Selicorni -, dopo di che si potrà pensare di mettere in rete
queste schede perché ciascun malato possa avere la propria sempre con
sé, in modo da poter informare al meglio, e rapidamente, qualunque
medico possa incontrare, la notte di Ferragosto, a centinaia di
chilometri dall’équipe che lo segue abitualmente».
fonte:http://www.corriere.it/
Blog nato a partire dalla mia esperienza di volontariato in piscina a contatto con persone con disabilità(ecco il perchè di "acquasenzabarriere"), successivamente ampliato anche a tematiche più generali, ma comunque curiose ed interessanti fonti di riflessione.
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Ilaria
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