L'arte, la creatività, il colore per sprigionare le proprie
emozioni, per andare oltre quel dolore che da 13 anni lo fa soffrire.
Luca Moretto, 36enne di Jesolo, è un apprezzato artista visivo. È stato
il primo ad applicare su tela il silicone, le sue opere sono passate
dalla Biennale di Venezia, in mostre a Milano, Montecarlo, fino in Cina.
Ma prima di scoprirsi artista, Luca si è ritrovato senza una gamba "per
uno spudorato caso di malasanità". È successo nel 1999, quando a 23
anni ha avuto un incidente in motocicletta. "Ho perso il controllo e mi
sono rotto tibia e femore. I medici non si sono però accorti che si era
recisa l'arteria femorale. Dopo 12 ore di emorragia ho rischiato la vita
e la gamba ormai era persa". La gamba è quella sinistra e gli viene
amputata sotto al ginocchio dopo nove mesi in cui svariati interventi
falliscono nel tentativo di salvarla. "Speravo che con l'amputazione il
dolore passasse, invece mi tormenta ancora oggi". Luca soffre infatti di
quella che è definita "sindrome dell'arto fantasma". Ci sarà anche lui
in piazza, sabato 13 ottobre, per la "Seconda giornata nazionale contro
il dolore", promossa dalla Fondazione Isal (Istituto di ricerca e
formazione in scienze algologiche) in oltre 60 città italiane.
"Il dolore è nella memoria del nervo. Non è una questione psicologica, è
un dolore fisiologico, che un po' per la fatica, un po' per la postura,
si irradia anche all'altra gamba e alla schiena. Pur di vivere sereno
rinuncerei al ginocchio, amputando più in alto, ma non servirebbe a
nulla". E a nulla è servita anche l'interminabile trafila di terapie,
operazioni (24 interventi in 13 anni) e morfina che Luca ha
attraversato. Ha provato un impianto perinervoso, che rilascia
analgesici direttamente sul nervo sciatico: "È un metodo collaudato, che
ha curato moltissime persone, ma il mio corpo ha rigettato l'impianto".
Ha provato agopuntura, ipnosi regressiva, neuralterapia: nessun
beneficio. "Il mio è un dolore che si evolve, si adatta alle terapie.
Ora spero in un nuovo farmaco estratto dalla canapa, ma soprattutto
spero nella ricerca del professor Raffaeli e della Fondazione Isal,
perché non vorrei prendere più nulla". Più che la medicina, è l'arte a
dare oggi sollievo a Luca. Una cura per la mente, che gli permette di
abbattere il muro della sofferenza attraverso un'esplosione di colori.
"Nel dipingere mi sfogo, tiro fuori quello che ho dentro, che non è il
male, è la voglia di vivere. Attraverso il colore sdrammatizzo il
dolore, soffro ugualmente il male dell'inferno, ma invece di stare a
letto, mi metto al cavalletto e dipingo".
Ma curare il dolore cronico spesso si può: occorre però sapere come
farlo e a chi rivolgersi. Esistono nuove tecniche per il trattamento
della lombalgia cronica, patologia che in Italia riguarda il 6% della
popolazione. Per informare i cittadini sulle terapie disponibili e sui
centri specialistici presenti sul territorio e raccogliere fondi a
sostegno della ricerca scientifica, sabato 13 ottobre la Fondazione Isal
organizza la "Seconda giornata nazionale contro il dolore", in oltre 60
piazze italiane. Fondata nel 1993 a Rimini, la Fondazione opera su
tutto il territorio nazionale ed è la prima in Italia per capillarità.
Promuove la conoscenza, la ricerca e la formazione medica nell'ambito
della terapia del dolore.
fonte:http://www.superabile.it/
Blog nato a partire dalla mia esperienza di volontariato in piscina a contatto con persone con disabilità(ecco il perchè di "acquasenzabarriere"), successivamente ampliato anche a tematiche più generali, ma comunque curiose ed interessanti fonti di riflessione.
Nuovo blog
Presto il blog si trasferirà all'indirizzo disabilitasenzabarriere.it. Puoi già visitare il sito e inviarci la tua e-mail. La useremo soltanto per informarti quando il blog sarà attivo.
Un saluto!
Ilaria
lunedì 15 ottobre 2012
Dolore cronico, la storia di Luca e del suo "arto fantasma"
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