“Il 90% dei porti italiani non è accessibile ai disabili”. Mancano
passerelle per le carrozzine, servizi igienici e gru che facilitino la
salita e la discesa dalle barche. A denunciare la “miopia” delle
autorità portuali e delle amministrazioni che se ne dovrebbero occupare,
è Giorgio D’Orazi, presidente dell’associazione “Mare aperto”,
impegnata nel porto di Fiumicino dal 1989 con corsi di vela per disabili
motori e psichici. “Mentre esistono barche completamente accessibili,
l’autonomia termina quando si tratta di tornare a terra” afferma il
presidente. Secondo la Lega Navale di Savona, che nel 2004, all’interno
del progetto “Polo nautico per tutti”, ha realizzato un prototipo di gru
chiamata “Pequod”, per il sollevamento dei disabili durante l’imbarco e
lo sbarco, questo tipo di tecnologia è presente in 20 porti italiani.
Sette sono in Sardegna, tre in Liguria, due in Emilia-Romagna e in
Campania, uno in Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Puglia e Sicilia.
La
maggioranza dei porti dunque resta poco accessibile per i disabili,
nonostante siano centinaia coloro che praticano la vela o altri sport
d’acqua a livello amatoriale. Sono 21 le sezioni della Lega navale che
hanno avviato corsi e attività di “velaterapia” e ai porti marittimi
vanno aggiunti quelli d’acqua dolce. Soltanto sul lago di Garda esistono
almeno cinque associazioni di questo genere: tra il 12 e il 15
settembre, proprio sulle acque del lago si è tenuto il quinto campionato
provinciale per velisti disabili, nato dal progetto “Svelare senza
barriere”. E ogni anno da giugno a fine settembre “Lo spirito di
stella”, organizza “Sailing campus” a Trieste, Caldonazzo, Savona e La
Spezia.
Tra le associazioni che cercano di avvicinare i disabili
alla vela c’è la cooperativa sociale Archè, nata nel 2005 a Riva del
Garda (Tn), presente anche sul lago di Caldonazzo. Nel 2007 i volontari,
con la partecipazione di alcuni ragazzi disabili, hanno costruito una
barca a vela accessibile al 100%. “Abbiamo sistemato un pontile
galleggiante che si collega a una pedana di alluminio per permettere
fino a quattro carrozzine di salire a bordo – spiega Stefano Dagnoli,
uno dei collaboratori -. Da lì si accede alla zona interna con un’
“elettroscala”, un prototipo che ha realizzato un nostro ingegnere”. Una
volta dentro il disabile si può spostare senza problemi, il pavimento è
liscio, il bagno accessibile, gli interruttori sono posti in basso e il
frigo non è a pozzetto, come su tutte le barche, ma si apre come quelli
tradizionali. Infine il timone è spostato sulla destra (normalmente è
al centro), in modo da lasciare spazio alle carrozzine. La barca, che
esiste in un unico esemplare, è stata inaugurata nel 2007 ed è costata
circa 300 mila euro. Oggi naviga quotidianamente con bambini e adulti
che frequentano i corsi della cooperativa. Il prossimo passo, racconta
Dagnoli, è di installare una gru per sollevare i disabili. Ma non sarà
di quelle tradizionali, troppo costose. “Stiamo realizzando, in
collaborazione con la facoltà di ingegneria dell’università di Trento,
una gru idraulica totalmente manuale, da posizionare sul lago di
Caldonazzo” afferma.
Numerose attività e progetti che spesso devono
fare i conti con l’assenza di finanziamenti. Se la cooperativa Archè può
fare affidamento sulla Regione e la Cooperfidi, altre associazioni sono
in difficoltà. È il caso di “Eos, La vela per tutti”, nata 12 anni fa
sul lago di Garda a Castelletto di Brenzone (Vr). Fino al 2007, spiega
il presidente Carlo Gheller, “avevamo i finanziamenti della fondazione
Cariverona, ma dal 2008 andiamo avanti con il contributo dei soci e con
il lavoro dei volontari”. Le uscite in barca sono gratuite, aggiunge, “e
con un carico di spese tra i 6 mila e gli 8 mila euro all’anno facciamo
fatica a resistere”. Sempre per mancanza di fondi “Mare aperto” ha
dovuto rinunciare al premio “D_Sail_Ability Sergio Ceccaroni”, rivolto a
studenti di Ingegneria e Architettura che presentassero progetti “per
alleviare i disagi esistenti per i disabili gravi sia sui moli, sia
nella salita e nella discesa dalle imbarcazioni”.
fonte:http://www.disabilinews.com/
Blog nato a partire dalla mia esperienza di volontariato in piscina a contatto con persone con disabilità(ecco il perchè di "acquasenzabarriere"), successivamente ampliato anche a tematiche più generali, ma comunque curiose ed interessanti fonti di riflessione.
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Presto il blog si trasferirà all'indirizzo disabilitasenzabarriere.it. Puoi già visitare il sito e inviarci la tua e-mail. La useremo soltanto per informarti quando il blog sarà attivo.
Un saluto!
Ilaria
domenica 21 ottobre 2012
Porti in Italia il 90 percento è inaccessibile
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