TRANI
- Ha perso due mesi di scuola dell'infanzia, ma a correrle in aiuto
sono stati l'amministrazione comunale, attraverso il sindaco, e la
scuola pubblica. Protagonista una bimba di due anni e otto mesi affetta
da una forma grave di sordità bilaterale: la piccola, nel settembre
scorso, prima si è vista accettata e poi rifiutata in una scuola privata
paritaria di Trani. Da venerdì scorso la bimba frequenta una scuola
pubblica, supportata da una maestra di sostegno. A segnalare il caso è
l'avvocato Maurizio Sasso, del foro di Trani, al quale si sono rivolti i
genitori della bimba per eventuali azioni legali. Secondo il racconto
del legale, a inizio d'anno la bimba era stata iscritta alla scuola
privata paritaria «Congregazione suore angeliche di san Paolo». Nel
marzo scorso però, da controlli sanitari, emerse che la bimba era
affetta da una gravissima sordità bilaterale e a giugno venne sottoposta
ad un primo intervento chirurgico di impianto cocleare. I genitori
della piccola avrebbero avuto comunque assicurazioni dalle suore che la
bimba poteva essere accolta senza problemi.
LA VICENDA - Il 18 settembre scorso la piccola venne accompagnata
a scuola e i genitori dettero la loro disponibilità a risolvere
qualsiasi eventuale problema. Ma il giorno dopo, riferisce il legale
della coppia, la maestra ha informato la mamma della piccola che non se
la sentiva di prendersi cura della bimba perché la patologia di cui era
affetta avrebbe comportato «responsabilità» di cui non intendeva farsi
carico. La coppia ha contattato anche la suora responsabile della
struttura, assicurando che avrebbero potuto offrire, se necessario,
anche una integrazione economica per garantire l'insegnante di sostegno.
Ma dalla scuola privata è arrivata la comunicazione ufficiale della
esclusione della bimba con la seguente motivazione: «Date le condizioni
fisiche della bambina non possiamo assumerci la responsabilità durante
la sua permanenza, senza un tutor personale». I genitori della piccola
si sono rivolti a quel punto alla struttura pubblica, che inizialmente
non ha potuto accogliere la bimba perchè organici e utenza erano stati
già definiti da tempo. È quindi intervenuta l'amministrazione comunale
che, di concerto con l'Ufficio scolastico regionale, è riuscita a
trovare la soluzione inserendo la piccola che da venerdì scorso
frequenta dunque una scuola pubblica per l'infanzia, ed ha garantita
l'assistenza che la legge riconosce per i bimbi affetti da disabilità.
fonte:
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/
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