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Ilaria

giovedì 22 novembre 2012

Ha ucciso la madre con un pugno condannato a 14 anni di galera


CASERTA - Aveva colpito la madre con un pugno spedendola in ospedale con un trauma cranico. Era fine novembre del 2010, appena due anni fa, ed Enrico Guida era un figlio con qualche disabilità abituato a riempire di botte la madre di ottantatré anni di San Marcellino.
Solo che dopo alcuni giorni di degenza, l’ospedale Moscati di Aversa dimise la paziente. La donna, Maria Carmellino, tornata a casa, morì il 2 dicembre. Sotto choc l’intera comunità di San Marcellino, chiusa nel suo dolore e nello sgomento.

Venne indagato il medico del Moscati – il processo per lui è in corso – mentre i carabinieri della stazione di Trentola Ducenta e di Aversa concentrarono la loro attenzione su Enrico Guida, 45 anni di San Marcellino, che venne arrestato per omicidio preterintenzionale. In quel periodo, Guida divenne non solo il figlio orfano, ma anche il primo sospettato dell’omicidio della madre; subito, infatti, scattarono le indagini che fecero emergere un atteggiamento dell’uomo piuttosto violento nei confronti dei familiari, denunciato e a volte sottaciuto.

Una storia familiare piena di dolore. Ieri è stata emessa la sentenza a carico di Guida. I giudici della corte di Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presidente Giuseppe Provitera, a latere Corinna Forte, hanno condannato Enrico Guida a 14 anni di reclusione. L’avvocato difensore, Giuseppe Pezone, ha seguito la vicenda fin dalle prime fasi. Il pm della procura di Santa Maria, Carlo Fucci, aveva chiesto la condanna a 20 anni di reclusione.

L’imputato era già noto alle forze dell’ordine per maltrattamenti in famiglia, principalmente per aver più volte picchiato la madre. In alcune occasioni erano intervenuti proprio i carabinieri e la polizia chiamati dalla donna o dai vicini. Da circa due anni l’uomo è rinchiuso nel carcere di Poggioreale a disposizione dell’autorità giudiziaria. Ora si attende il processo in corte d’Appello a Napoli. Non si esclude, infatti, che il legale presenti ricorso contro la sentenza di condanna emessa ieri dopo due ore di camera di consiglio.

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