Volge
a conclusione il primo corso d’informatica per disabili visivi su
tecnologia Apple, organizzato dalla sezione modenese dell’Unione
Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, con il finanziamento del locale
Rotary Club. Si tratta di un progetto pionieristico sotto molti punti di
vista che sta mostrando tutte le sue potenzialità.
Questa prima edizione, alla quale ne seguiranno altre, è stata
condotta su un gruppo ristretto di allievi guidati da Vainer Broccoli,
non vedente esperto di nuove tecnologie e in particolare della
tecnologia assistiva di casa Apple.
Ad accogliere la proposta formativa lanciata da Ivan Galiotto,
neopresidente Uic Modena, sono stati a decine, soprattutto giovani,
provenienti anche da fuori regione. “Il mercato del lavoro sta
diventando molto competitivo e a noi disabili non resta che cercare la
migliore soluzione per ridurre il nostro handicap e risultare più
produttivi” ci spiegano gli allievi del corso. “Non possiamo
accontentarci di utilizzare un solo sistema operativo, benché sia il più
diffuso perchè siamo chiamati ad essere flessibili e pronti ad ogni
sfida”. E qualcuno aggiunge: “E’ una questione di comodità, di
intuitività e anche di estetica… La bellezza porta lontano ed è molto
importante, quando si lavora sodo, quando ci si presenta agli altri sia
in ambito privato che professionale…”.
E se l’informatica è un punto imprescindibile della crescita
professionale, sembra che la tecnologia della Mela offra chances davvero
preziose in fatto di accessibilità, nonostante la perfezione non sia
certo raggiunta.
E’ una rivoluzione copernicana: se fino ad oggi era il disabile a
doversi adattare alla tecnologia, applicando software specifici al
sistema operativo di casa Microsoft, inseguendo gli aggiornamenti dei
programmi e precari equilibri di compatibilità, nel mondo Mac si
capovolge la situazione. “quando acquistiamo un I-Phone o un Mac-Book –
spiega Galiotto – noi siamo clienti come gli altri. Basta un tocco e il
nostro smart-phone legge a voce quel che gli altri vedono a schermo,
mentre una combinazione di tasti trasforma il computer ‘standard’ in un
oggetto per noi completamente fruibile. Questo significa – aggiunge –
che tra la tecnologia per tutti e quella per i disabili non c’è
distanza, ma continuità e condivisione”. Concorda il docente del corso:
“E’ un cambio di prospettiva – spiega – che non ha a che fare solo con
le tecnologie ma che insegna qualcosa in fatto di inclusione sociale:
non importa se sei ‘normodotato’, cieco, sordo o con disabilità motoria…
Le tecnologie Mac con il loro “Accesso Universale nascono accessibili a
tutti. E se non è beneficenza, ma semplice operazione di mercato,
stavolta il salto è lampante”.
Le lezioni vengono condotte dal docente che segue passo passo gli
allievi nell’apprendimento delle tecniche con cui si può utilizzare il
computer con tastiera e output vocale, in un’attività formativa che
altro non è se non una trasmissione di know how tra chi condivide
situazioni e sfide simili. “E’ importante che ad insegnare sia una
persona che codivide la nostra stessa situazione e che soprattutto ha
maturato la propria esperienza nonostante e forse grazie al proprio
deficit visivo. E’ come parlare la stessa lingua e condividere buone
strategie per risolvere i problemi”.
fonte:http://www.sassuolo2000.it/
Blog nato a partire dalla mia esperienza di volontariato in piscina a contatto con persone con disabilità(ecco il perchè di "acquasenzabarriere"), successivamente ampliato anche a tematiche più generali, ma comunque curiose ed interessanti fonti di riflessione.
Nuovo blog
Presto il blog si trasferirà all'indirizzo disabilitasenzabarriere.it. Puoi già visitare il sito e inviarci la tua e-mail. La useremo soltanto per informarti quando il blog sarà attivo.
Un saluto!
Ilaria
giovedì 15 novembre 2012
Verso la conclusione il primo corso per disabili visivi su piattaforma Apple
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