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Ilaria

domenica 25 novembre 2012

Crisi e conti in rosso, i frati licenziano 13 operatori del Villaggio Sant'Antonio





PADOVA - La crisi si abbatte anche sui frati del villaggio Sant'Antonio di Noventa Padovana, che accoglie disabili e giovani con gravi problemi familiari: tredici dipendenti della struttura dal 31 dicembre prossimo verranno lasciati a casa. È esclusa l’ipotesi della cassa integrazione. La notizia era nell'aria: il direttore della struttura, frate Giancarlo Capitanio, non vuole rilasciare dichiarazioni, ma lo scorso 9 novembre ha scritto e firmato una lettera che è stata recapitata a sindacati, alla Provincia e alla Direzione territoriale del lavoro.

Le parole del religioso non lasciano dubbi: il dirigente comunica l'intenzione di procedere a ridurre il personale. «Dobbiamo licenziare tredici dipendenti, strutturalmente in esubero rispetto alle attuali esigenze produttive ed organizzative». Anche tra gli operatori del centro nessuno vuole commentare: «È una voce che trapela, ma nessuno di noi ha ricevuto ancora qualcosa di scritto, ci appelliamo all'onestà intellettuale del nostro direttore».

Nella sua nota inoltrata il responsabile del villaggio Sant'Antonio ha anche illustrato i motivi di questa dolorosa scelta. «Le perdite d'esercizio maturate nell'ultimo quinquennio ammontano a un milione e 552mila euro e i crediti residui verso i clienti ed in particolare verso l'amministrazione pubblica, si assesta sul milione e 300mila euro, con evidenti e conseguenti gravi ripercussioni».

Tra i motivi degli imminenti licenziamenti, frate Capitanio paventa anche altre responsabilità e non risparmia una frecciata all'azienda Ulss 16 di Padova: «La parziale modifica del sistema di accoglienza presso le strutture diurne e residenziali del territorio ha comportato una rilevante ridefinizione dell'offerta dei servizi per i soggetti con disabilità perchè gli utenti delle strutture residenziali dal 1. gennaio 2013 non frequenteranno più i centri diurni». Da quanto si apprende l'esiguo o il mancato inserimento di "utenti" da parte degli enti pubblici, comporta un'eccedenza di organico. Il messaggio trasmesso da Capitanio è chiaro e lascia ben poche speranze ai lavoratori: «A questo punto la riduzione del personale è inevitabile».

Quali sono le figure professionali a rischio licenziamento per San Silvestro? Un coordinatore di centro diurno per disabili, un educatore professionale, 6 operatori socio-sanitari, un capo cuoco, un cuoco, un addetto alle pulizie, un manutentore della struttura e un impiegato amministrativo.

L’organico, attualmente, è di 70 lavoratori. Nel 2008 l’ente aveva chiuso una comunità educativa per minori licenziando e mettendo in mobilità 5 dipendenti; nel 2010 altri due lavoratori erano stati licenziati, due erano stati riqualificati professionalmente e un altro era stato posto in modibilitrà. Quest’anno, infine, per far fronte ad una eccendenza di organico, l’ente ha fatto ricorso alla cassa integrazione in deroga dal 3 luglio per un totale di 19 settimane: intervento che ha coinvolto 24 dipendenti per un totale di 580 ore di sospensione lavorativa.

fonte: http://www.ilgazzettino.it/

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