Anna ed io nella nostra storia non ci
siamo fatti mancare proprio nulla di ciò che può rendere una storia “più
complicata”, è un elemento caratterizzante della nostra relazione. Il
primo aspetto è la mia disabilità cui poi si aggiungono la distanza e la
nostra giovane età.
Ma procediamo un passo alla volta. Io,
Marco, sono un ragazzo di 19 anni mentre la mia compagna d’avventura,
Anna, ha solamente 16 anni; ma questo non è tutto: io e Anna siamo
assieme da 3 anni (immagino che i conti li sappiate fare perciò non vi
sarà difficile comprendere a che tenerissima età ci siamo conosciuti)!
Altro aspetto è la distanza, già perché tra me e Anna ci sono ben 666 km a dividerci: io sono di Roma e lei di Udine.
Ma veniamo a ciò che può essere d’aiuto
ai lettori di quest’articolo: la mia disabilità. Mi rendo conto che se
qualcuno si limiti a osservare la nostra relazione dall’esterno potrebbe
finire che sia questo l’aspetto più “penalizzante”, ma dopo 3 anni mi
sento di dire che per noi è stata un qualcosa in più e non in meno. Può
sembrare alquanto strano ma vi assicuro che capirete il perché. Anna ed
io ci siamo conosciuti grazie alla mia disabilità: sì perché la prima
volta che l’ho vista fu proprio a un convegno organizzato
dall’associazione che si occupa di promuovere la ricerca scientifica
sulla mia malattia, io come tutti gli anni mi ero recato lì con l’idea e
il piacere di incontrare “vecchi” amici mentre lei era lì con
l’incarico di accompagnatrice della cugina (anche lei affetta dalla mia
stessa malattia). Ma non ci ha “aiutato” solo in quel caso: a causa
della distanza noi due possiamo vederci circa una volta al mese ed anche
questo incontro non è sempre semplice da organizzare ma per nostra
fortuna a causa dello sport che pratico, il wheelchair hockey (sport per
disabili appunto), sono andato spesso a giocare a Lignano Sabbiadoro
(non lontano da Udine) e ciò ha reso possibile i nostri incontri.
Conosco diversi ragazzi/e disabili e so
le grandi difficoltà che possono incontrare a intraprendere una
relazione: io sono stato fortunato perché Anna è sempre stata una
ragazza che si è dimostrata molto più matura rispetto alla sua età e
soprattutto lei è sempre riuscita a guardare oltre la mia disabilità,
ciò è stato favorito anche dalla sua esperienza personale perché è
cresciuta ed è sempre stata molto legata alla cugina di cui parlavo
prima.
Le probabilità che la nostra relazione
andasse avanti erano veramente esigue inizialmente ma noi ugualmente ci
siamo lanciati in quest’avventura e ora, dopo 3 anni, posso dire che
quelle stesse probabilità non fanno che crescere con il passare dei
giorni e soprattutto delle tappe di vita che affrontiamo insieme.
Anna:
A quello che ha detto Marco mi sento di
aggiungere anche la mia opinione, un punto di vista in più e un po’
diverso dal solito credo.
Sono Anna, e beh sto vivendo una
relazione che nasconde molte sorprese! La disabilità del mio ragazzo non
mi turba, proprio per nulla, anzi! È una sfida continua e adoro
imparare a prendermi cura di lui. Sembrerà assurdo ma non rinuncerei a
nulla.
Le difficoltà ci sono, soprattutto a
causa della lontananza e della mia difficoltà a viaggiare (i miei
genitori non sono molto propensi a farmi andare fino a Roma) per cui
Marco deve percorrere sempre tanta strada per venire da me. Bisogna
anche dire che se siamo ancora insieme dopo 3 anni, è fattibile!
Non ho mai avuto nessun tipo di problema
a presentarlo ai miei amici quando uscivamo insieme, ho sempre detto
come stavano le cose e tutti conoscono la sua situazione e forse grazie
alla mia sicurezza nessuno ha mai criticato la nostra storia. Spesso mi
trovo a rispondere a domande sconcertate, come se la nostra relazione
fosse assurda e quasi inverosimile. Beh non nego che è parecchio strana
ma si può fare tutto quello che si desidera impegnandosi al massimo… per
cui a tutti quelli che leggeranno quest’articolo voglio dire che le
occasioni esistono, coglietele! Marco mi ha conquistato dal niente e ora
stiamo insieme da 3 anni, e almeno io non intendo smettere!
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