Nuovo blog

Presto il blog si trasferirà all'indirizzo disabilitasenzabarriere.it. Puoi già visitare il sito e inviarci la tua e-mail. La useremo soltanto per informarti quando il blog sarà attivo.
Un saluto!
Ilaria

sabato 17 novembre 2012

Vergeer, 400 per la leggenda E posa nuda per Espn

Esther Vergeer in azione Esther Vergeer è nella leggenda senza essere passata dalla dimensione della storia. Per lei sono 400 vittorie consecutive nel tennis in carrozzina. Ci arriverà vincendo (e vincerà) la gara di semifinale del Nec Masters in programma oggi contro Jiske Griffioen. Una striscia incredibile per un fenomeno assoluto dello sport mondiale. Nessuno è mai stato così dominante in uno sport individuale e probabilmente nessuno lo sarà mai come lei. Il fatto poi che Esther sia anche una splendida ragazza di 29 anni non è cosa secondaria, come dimostra la scelta di Espn, che l’ha voluta per essere una delle star (insieme per esempio al cestista della Nba Amar’e Stoudemire e al linebacker della Nfl Patrick Willis) a posare nuda per Body Issue, tradizionale omaggio di Espn Magazine al corpo degli sportivi.
numero uno — A otto anni fu ricoverata in ospedale. Una operazione alla spina dorsale per correggere un’anomalia alle vene che aveva dalla nascita. Le salvarono la vita. Forse ci fu un errore. Smise di camminare, ma non di sognare: studiò, giocò, fece sport. Non si fece travolgere. “Cominciai a fare tanti sport differenti, dal volley seduti al tennis da tavolo, dalla ginnastica al tennis e, in particolare, al basket in carrozzina, quello che mi appassionava di più.” Arrivò fino alla nazionale. Ma nel tennis era diventata un fenomeno. Scelse quello. E fece bene. Paralimpiadi? Cinque medaglie d’oro (tre in singolare) e una d’argento nelle ultime tre edizioni. Tornei dello Slam? Sette Australian Open, quattro Roland Garros, cinque US Open (be’, tutti quelli a cui ha partecipato). Masters? Dodici vittorie consecutive dal ’98 (e con quello 2010 di Amsterdam diventeranno 13). E si potrebbe continuare. Anni fatti non solo di sport, ma anche di studi in Legge ed Economia. Il tennis (e lo sport in generale) occupa buona parte del suo tempo: “Forse il 75%. Mi alleno cinque giorni la settimana e mi diverto molto. Vedo più palle da tennis che amici!”. La sua vita non è diversa da quella che ci si può immaginare per una grande tennista: viaggi e allenamenti, ma non solo. C’è spazio anche per iniziative di solidarietà. “Il mio giorno perfetto sarebbe quello in cui potessi dormire… Mi piace fare colazione con i miei amici, fare shopping, andare in spiaggia, uscire la sera”. Passioni normali, come quella di ballare in discoteca e amare i delfini.
espn — “Quando mi hanno chiesto di posare nuda per la rivista, non ero sicura di accettare, ma hanno detto che avrei avuto l’ultima parola sulle foto e mi fatto sentire a mio agio”. Solo una racchetta la copre. Lei seduta su una carrozzina. Bella. “A volte bisogna guardare fuori dalla propria scatola, ma non l’ho fatto per dare interesse allo sport per disabili. Quello, a poco a poco, sta comunque aumentando”. A Espn sono stati entusiasti: “Vogliamo mostrare differenti specificità del corpo e come si possa raggiungere attraverso questo la grandezza nello sport. Il nostro scopo è divertire, ma anche educare. Esther è bellissima e abbiamo mostrato che la disabilità non è un handicap per diventare un grande atleta”, ha spiegato Gary Belsky, caporedattore, alla Cnn. Non tutti nel mondo paralimpico la pensano come lui. Linda mastandrea, grande atleta in carrozzina statunitense prima e ora storica del movimento paralimpico, lo ha scritto chiaramente sul suo profilo in Facebook: “Un’altra atleta ha deciso che il solo modo di attirare l’attenzione è farsi fotografare nuda. Capisco che l’obiettivo sia ‘mostrare corpi differenti’, ma perché occorre essere nudi per mostrare una donna forte, con un corpo che usa una carrozzina per praticare sport?” Una questione però che appare più generale e non legata alla sola disabilità.
Aimee Mullins, campionessa di atletica leggera, in copertinaaimee e sarah — Esther infatti non è la prima atleta paralimpica a posare nuda per Espn Magazine. Nel 2009 lo fece Sarah Reinersten, triatleta amputata a una gamba. Ma capofila è stata Aimee Mullins, splendida campionessa di atletica leggera negli anni ’90. Statunitense, amputata bambina a entrambe le gambe per una malformazione, una Pistorius al femminile (Aimee ha 34 anni, dieci più di Oscar, e i due sono grandi amici), fra le prime a utilizzare le protesi rese celebri dal sudafricano. Laureata a Georgetown, è stata modella per Alexander McQueen, ha posato nuda per il progetto artistico Cremaster, è stata protagonista in varie copertine, l’ultima su Wired Italia. La più famosa è però quella della rivista della Laureus, nel 2003, quando Vittorio Corona (grande giornalista, papà di Fabrizio) la volle fotografata mentre correva in bikini su una spiaggia con le protesi, e non solo, bene in vista. E allora Pistorius era appena ragazzo.
federer — “Quello che sta facendo Esther è stupefacente, una striscia vincente incredibile, io non riesco nemmeno a immaginare di poterla fare”: Roger Federer è uno dei grandi estimatori della Vergeer. E, con una serie di vittorie consecutive che è poco meno di un decimo di quella dell’olandese, è il primo a capire la grandezza dell’olandese e della sua impresa.

Nessun commento:

Posta un commento