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Ilaria

venerdì 16 novembre 2012

"Nicolas Eymerich", il primo videogioco anche per non vedenti

Ispirato al personaggio della saga di romanzi di Valerio Evangelisti permette una perfetta interazione anche a non vedenti e ipovedenti. In anteprima a Handimatica (Bologna) il 16 novembre
videogame BOLOGNA - Il suo titolo è "Eymerich inquisitore: la peste" ed è il primo videogioco accessibile anche ai non vedenti. Il gioco costituisce il primo capitolo della saga ispirata all'omonimo personaggio protagonista dei  romanzi del bolognese Valerio Evangelisti, nonché all'inquisitore catalano del XIV secolo, Nicolau Aymerich, realmente esistito. "Nicolas Eymerich Inquisitore: La peste" è un'avventura grafica in 3D divisa in 4 capitoli, ed è stato creato dall'azienda bolognese TiconBlu in collaborazione con Asphi, fondazione onlus che promuove l'integrazione delle persone disabili. "Il gioco - spiega Ivan Venturi, creatore e sviluppatore di Heymerich per TiconBlu - è nato dalla volontà di allargare il più possibile la fetta dei fruitori. L'idea, banale, di doppiare per non vedenti l'intero videogioco, ha permesso di fare del gioco un formidabile strumento di accessibilità".
La vera rivoluzione compiuta dal videogame è, appunto, quella di essere completamente accessibile a  non vedenti e  ipovedenti: grazie a 2 possibili comandi, audio e testuale, che possono essere usati congiuntamente o singolarmente, sarà perfettamente possibile districarsi nella trama delle avventure di Eymerich anche al pubblico dei non vedenti. Questo può avvenire grazie a una serie di semplici accorgimenti: innanzitutto il racconto è illustrato dalla voce del protagonista, che descrive le azioni e gli scenari del gioco e permette dunque all'utente non vedente di orientarsi subito nell'avventura grafica; sempre attraverso l'audio, al giocatore è permesso di riconoscere gli oggetti e selezionarli semplicemente usando la tastiera del dispositivo. Un'alternativa all'audiogame è la modalità testuale, in cui è il giocatore stesso che "scrive" le azioni che vuole che il protagonista compia , caratteristica che è anche una citazione delle avventure testuali degli anni '80 (quelle che venivano prima di Monkey Island).
Per agevolare ulteriormente il pubblico non vedente, nel videogame è stata inserito anche l'escamotage dell'‘aiuto divino' che, una volta selezionato, consente al gioco di procedere in maniera automatica, permettendo all'ascoltatore di seguire la trama come se fosse un audiolibro. Ma il gioco di Eymerich possiede anche un'altra caratteristica rivoluzionaria: è, infatti, il primo videogioco interamente in latino: i dialoghi sono stati estratti e riadattati con estremo rigore filologico dal testo giuridico del "vero" Eymerich inquisitore: il "Directorium Inquisitorium".  "Per la traduzione dei testi latini - spiega ancora Venturi - ci siamo avvalsi dell'aiuto di Federico Cinti, ricercatore presso la facoltà di letteratura classica e medioevale di Bologna. È stata la presenza di Cinti, non vedente, a darci l'idea  di fare del gioco uno strumento accessibile anche ai portatori di handicap; così sostanzialmente l'idea del latino e dell'audiogame sono venute contemporaneamente".
"Nicolas Eymerich inquisitore: la peste" uscirà in Italia il 16 novembre e sarà presentato al convegno di Handimatica, che si terrà a Bologna dal 22 al 24 novembre, in occasione del quale si avrà la possibilità di rendersi davvero conto dell'innovazione apportata dal gioco nel campo dell'accessibilità per i disabili alle nuove tecnologie.

fonte:http://www.superabile.it/

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