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Ilaria

venerdì 16 novembre 2012

Pdl, una disabile si candida alle primarie

germana lanciaHo deciso. Voglio candidarmi alle primarie del PDL.
In genere si salta sul carro del vincitore e non sulla nave che rischia di affondare, ma io non ho mai amato le avventure facili.

Il mio gusto per l'incognito non mi impedisce di analizzare la realtà che mi aspetta: uno stagno dove rischi di essere considerata un brutto anatroccolo rifiutato dai cigni del potere. Dove sembra che per il gentil sesso un faccino da bambola rappresenti requisito indispensabile per poter entrare alla corte del re. Dove sarò tacciata di nullità in cerca di visibilità. Circa la nullità respingo ogni accusa. In quanto essere umano mi considero un'opera d'arte unica e irripetibile, quindi dal valore inestimabile, ma sulla ricerca di visibilità devo riconoscere che così é. In questo Paese le persone che hanno problemi vengono considerate invisibili, quasi che ignorarci equivalga a cancellarci.

Le persone con problemi sono:
- Gli anziani che tanto hanno dato a questo Paese e che oggi, causa l'impennata dell'età media, sembrano essere diventati solo un problema per la casse dello Stato.
- I bambini che non hanno una famiglia e che si preferisce tenere chiusi in strutture protette piuttosto che darli in affido a parenti o conoscenti.
- I disabili, acuti e cronici, che sembrano avere sempre meno diritti, lasciati alle loro quotidiane difficoltà. Tanto chi ci vede?Chi ci sente? Chi ci comprende? Chi si muove? Quindi condannati a scontare pene detentive, con domiciliari a vita per i più fortunati, per reati mai commessi.
- Coloro che non hanno di che sostenersi, che hanno perso anche la speranza per un futuro migliore.
- Le famiglie che non hanno servizi adeguati che permettano loro di crescere con serenità i loro figli: nidi, scuole materne, dopo scuola aperti fino a tarda sera.
- Gli stranieri considerati come appestati utili solo per i lavori che nessuno vuole fare.
- I detenuti trattati come animali in gabbia che di sicuro non godono del valore rieducativo della detenzione.
- Tutti coloro che soffrono nel corpo, nella mente, nel cuore e nello spirito, che pur non appartenendo ad una specifica categoria dovrebbero essere curati e tutelati.

É per queste persone senza volto e senza nome che ho deciso di candidarmi.
Per prendere parte alla competizione elettorale necessito di 10.000 firme che onestamente non sono in grado di raccogliere.

Quindi mi rivolgo al Presidente On. Silvio Berlusconi e al Segretario On. Angelino Alfano per chiedere il loro aiuto.
La mia richiesta potrebbe apparire impudente, ma di certo scusabile se si pensa che avrei potuto scegliere di candidarmi in un partito politico che nuoti in acque meno agitate e più pulite. E allora perché questa scelta? Perché credo nei valori del centro destra e se ci sono stati uomini e donne che non hanno saputo rappresentarli non é fuggendo o seguendo le sirene che si potrà recuperarli.

Di sicuro non sembrerò una candidata forte, anzi, ma nella mia vita ho imparato che palesare i propri limiti  nulla toglie alla propria dignità e alle proprie competenze e capacità.
Le mie competenze le ho acquisite con una laurea in Giurisprudenza, una specializzazione in Diritto del lavoro e della previdenza sociale, un master in Organizzazione, management, innovazione nelle pubbliche amministrazioni; un lavoro decennale nella pubblica amministrazione per difendere i diritti delle persone disabili.
La mia capacità sta nel credere che in una notte nera, su una pietra nera, una formica nera Dio la vede.
Non si tratta solo di fede, grande dono della mia vita, bensì di un progetto di vita che mette l'uomo al centro di tutto e tutti.

Questo mi permette di dare un senso a tutto quello che mi accade, di non piegarmi sotto il peso dei grandi dolori che la vita ci riserva, di pensare che un domani migliore deve e può esserci per ogni essere umano.
Laddove dovessi riuscire nella raccolta delle firme la mia campagna elettorale si svolgerà solo attraverso i mezzi di comunicazione poiché essendo una persona in dialisi ogni notte sono attaccata ad una macchina per nove ore; ma questo non mi impedisce al mattino di alzarmi di sedermi sulla mia carrozzina elettrica e di andare a lavorare per 7 ore al giorno.

Candidarmi alle primarie mi permetterebbe di rappresentare le istanze di tutti gli invisibili che hanno il diritto di partecipare alla vita attiva del Paese.
Mi sarà consentito? Chissà!
Il mio motto?  Tanto conciso quanto diretto: BASTA: riprendiamoci il nostro futuro, le nostre speranze, per un Paese che metta al centro della sua etica LA TUTELA DEI DIRITTI DELLE PERSONE IN DIFFICOLTÀ.

fonte: scritto da  Germana Lancia http://affaritaliani.libero.it/

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