Nuovo blog

Presto il blog si trasferirà all'indirizzo disabilitasenzabarriere.it. Puoi già visitare il sito e inviarci la tua e-mail. La useremo soltanto per informarti quando il blog sarà attivo.
Un saluto!
Ilaria

lunedì 12 novembre 2012

Roma, i genitori dei disabili occupano il Cem: “No alla chiusura”

Il piano di rientro messo a punto
dalla Polverini per riequilibrare
la sanità regionale ha ridotto
i finanziamenti del 30% in 3 anni
Che ne sarà ora degli ospiti,
malati incapaci di vivere da soli?

Prima notte di occupazione al Cem, il Centro della Croce Rossa che assiste 53 disabili alcuni molto gravi, altri meno ma comunque non autosufficienti. Gli occupanti hanno i volti, non più giovani, delle loro mamme, donne che trenta-quarant’anni fa hanno già conosciuto il dolore di mettere al mondo un figlio o una figlia con handicap molto seri e hanno trovato nel Cem il luogo dove lo Stato le aiutava nella difficile impresa di dare loro una vita più dignitosa possibile.

Dal primo gennaio il Cem chiuderà. L’annuncio ufficiale in una lettera dai toni drammatici inviata nei giorni scorsi dal commissario provinciale della Cri, Flavio Ronzi, che da due anni ha l’incarico di gestire la struttura provando a ridurre il più possibile i costi. Ha tagliato quello che poteva, i costi sono diminuiti molto ma nessuno può immaginare di portare in utile un’attività di assistenza di alto livello a oltre cinquanta disabili. Restano 3,5-4 milioni di disavanzo che secondo Ronzi dovrebbero essere una “battaglia di civiltà” e che rischiano invece di rappresentare la misura della sconfitta della civiltà.

“Fermi restando tutti i tentativi di dialogo che continueranno ad essere attuati, qualora continui l’inerzia ed il silenzio della Regione e dell’Asl, al fine di tutelare la salute e la continuità assistenziale agli utenti, sarà inevitabile il trasferimento in altre strutture a carico del Servizio Sanitario Nazionale”, ammette Ronzi nella sua lettera. Il piano di rientro messo a punto dalla Polverini per riequilibrare la sanità regionale mentre aumentava a dismisura i fondi ai gruppi consiliari come è emerso nelle ultime settimane che hanno portato alle dimissioni della presidente, ha progressivamente ridotto il finanziamento erogato al Cem: meno 30% in 3 anni. Che ne sarà ora dei suoi ospiti, cerebrolesi e malati, incapaci di vivere da soli?

I genitori non hanno dubbi. I loro figli non usciranno dal Cem e loro stessi occuperanno la struttura finché non avranno rassicurazioni sul futuro. Non temono le forze dell’ordine, gli sgomberi forzati. Sono delusi e arrabbiati. Nel video raccontano la loro disperazione. E le loro frasi sono pietre:
-“Che cosa sarà di questi ragazzi dopo di noi? Finiranno in mezzo ad una strada?”.
- “Ci sono malattie, incidenti, i figli possano nascere con problemi. E allora che facciamo? Ogni volta li buttiamo di sotto?”
-Un cerebroleso senza una particolare assistenza è una persona destinata a morire in poco tempo. “Io lo dico a tutti, e lo dico sempre – conclude una mamma - Tre giorni prima di me” 

Nessun commento:

Posta un commento