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Ilaria

giovedì 22 novembre 2012

MAHMUD, 4 ANNI, DISABILE, UCCISO DA UN MISSILE PERCHÉ VOLEVA GIOCARE

Ucciso perchè voleva giocare. C'è anche un bambino disabile di 4 annì, Mahmud, ferito a morte venerdì scorso dalle schegge di un missile vicino a casa, a Jabaliya, fra le vittime dei raid israeliani di questi giorni sulla Striscia di Gaza controllata da Hamas.
La sua storia - non diversa da altre eppure straziante come poche - è raccontata dall'ong italiana Terre des hommes, sulla base di notizie ricevute oggi dalla famiglia. Il bambino era assistito dalla Palestinian Medical Relief Society, partner locale di Terre des Hommes. Con lui è rimasto ucciso anche un uomo che si trovava lì vicino, mentre altre 5 persone sono state ferite, riferisce l'Ong.
«Poco prima la mamma lo aveva chiamato per farlo rientrare a casa - racconta Lara Colace, responsabile del progetto di Terre des Hommes a Gaza - ma lui non ci voleva tornare. Il fratello maggiore lo aveva riportato dentro, ma dopo qualche minuto Mahmud è riscappato fuori, nonostante le sue difficoltà di movimento. E proprio in quel momento è arrivato il missile che lo ha ucciso».
Fino alla settimana scorsa Terre des Hommes, assieme a Palestinian Medical Relief Society (Pmrs), ha portato avanti un progetto di riabilitazione motoria per 184 bambini disabili delle famiglie più povere della zona Nord di Gaza. I continui bombardamenti, denuncia la ong, mettono però a repentaglio la vita degli operatori che non riescono a muoversi, per cui al momento il progetto, finanziato dalla Cooperazione italiana, è fermo. La Pmrs, inoltre, è adesso impegnata soprattutto nelle attività di primo soccorso alla popolazione colpita. E anche qui le difficoltà non mancano: da ieri il suo centro medico Abu Taema, situato nella parte sud-est di Khan Younes, è senza elettricità, nè acqua, collegamento a internet o telefono. Scarsi ormai pure i farmaci essenziali e il materiale medico, sottolinea la Ong, invocando l'apertura urgente di un corridoio umanitario almeno per i medicinali.
Oggi, intanto, bombe sono cadute sull'ospedale da campo giordano a Gaza City, che prestava assistenza ai feriti dell'operazione Piombo Fuso. La comunità internazionale, dicono i volontari, deve fare immediatamente pressione sul governo di Israele affinchè tenga aperti i valichi con la Striscia per consentire l'entrata di forniture di aiuti indispensabili. E deve spingere tutte le parti coinvolte a mettere fine alla violenza e a conformarsi agli obblighi del diritto internazionale.
Per Mahmoud è troppo tardi. E così per una ventina di bambini caduti finora a Gaza sotto le bombe. Ma a qualche altro piccolo, c'è ancora la speranza di dare un futuro.

fonte: http://www.leggo.it/

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