Nuovo blog

Presto il blog si trasferirà all'indirizzo disabilitasenzabarriere.it. Puoi già visitare il sito e inviarci la tua e-mail. La useremo soltanto per informarti quando il blog sarà attivo.
Un saluto!
Ilaria

domenica 25 novembre 2012

iPad e Accessibilità: come un tablet può dare la “voce” a chi non ce l’ha


La tecnologia fa passi da gigante rincorrendo le esigenze della maggior parte dei consumatori, ma a volte per fortuna un occhio di riguardo va anche ad una fascia di utenti minoritaria, quella dei disabili. Molti degli attuali prodotti sono pieni di queste ‘accortezze’ -dalle interfacce “accessibili” di iOS e Windows 8 alle videochiamate per la comunicazione gestuale- dettagli che a molti risultano secondati, ma che per alcuni possono davvero fare la differenza.
È questo il caso di un gruppo di giovani studenti sordomuti dell’High School di Martinsburg (West Virginia), da sempre impossibilitati a comunicare con l’esterno, da oggi dotati di una nuova “voce”. Ad assisterli in questo percorso è stata la dottoressa Trisha Palmer, i 4.000 dollari investiti dalla Eastern West Virginia Community Foundation e sette esemplari di iPad.
Gli studenti sordomuti, spiega Trisha Palmer, hanno delle deficienze mentali che gli precludono alcune abilità cognitive: tra queste, oltre la comunicazione orale, anche quella scritta e quella gestuale tramite l’universale linguaggio dei segni. La svolta per questi studenti del West Virginia è stata l’applicazione “My First AAC” per iPad, un’app che aiuta la comunicazione tramite intuitivi passaggi argomentativi. I ragazzi disabili possono in questo modo scegliere tramite le apposite immagini l’argomento delle loro frasi e premere le varie opzioni mostrate a schermo.
A differenza di mouse e complesse interfacce desktop, l’intuitiva tecnologia touch e la limpidezza del layout dell’applicazione e di iOS hanno permesso ai ragazzi di iniziare ad utilizzare gli strumenti offerti dall’iPad senza alcun training preparatorio. Custoditi da un supporto rigido rosa o blu a seconda del sesso del proprietario, gli iPad hanno subito avuto successo nella classe e ogni studente ha personalizzato lo sfondo di iOS con una sua fotografia. Queste le parole della dottoressa Trisha Palmer:
È stato fantastico. La loro attenzione nelle attività è aumentata, così come il loro interesse. Così sono più motivati. In pratica, la comunicazione per loro si è sempre limitata a voglie e bisogni e come conciliare questi. Ma finora non avevamo ancora trovato un modo affinché questa comunicazione potesse avere luogo.
È questa la tecnologia di ultima generazione, ed ora è nelle loro mani. Per loro ora significa poter comunicare.
L’educatrice Nancy Simpson parla poi di tutti i passati insuccessi “tecnologici”, ovvero quei costosi dispositivi comprati dalla scuola, proposti agli studenti disabili ma ben presto abbandonati: “Erano ingombranti e scomodi da usare, offrivano o troppe scelte o non abbastanza, per non parlare dei prezzi esorbitanti”. Ma il vero contributo che ha dato l’iPad a questi ragazzi crediamo sia stato un altro: l’aver dato un po’ più di visibilità a chi, per nascita, è limitato dal silenzio.

Nessun commento:

Posta un commento